Una scia di sangue iniziata nel 2016 e purtroppo proseguita con la medesima violenza oggi. Sempre a Bruxelles, nella città che è cuore pulsante dell'europa istituzionale. La notizia della sparatoria con due morti avvenuta al grido di "Allah akbar" ha portato alle mente altri attentati di analoga matrice islamica compiuti ormai sette anni fa proprio nella capitale belga. Era il 22 marzo 2016 quando la città piombò di colpo nella paura, con una tremenda successione di tre attacchi terroristici coordinati sferrati nell'area metropolitana.
Due attacchi avvennero presso l'aeroporto, nel comune di Zaventem, ed uno alla stazione della metropolitana di Maelbeek. La mattina del 22 marzo 2016 alle 7.58 si verificarono le prime due esplosioni, entrambe provocate con un'azione kamikaze all'aereoporto. L'una a pochi secondi di distanza dall'altra. Le due deflagrazioni causarono la morte di 16 persone, più quelle dei due attentatori suicidi, Ibrahim el-Bakraoui e Najim Laachraoui. Una terza bomba non esplose perché l'attentatore venne sbalzato via dalla seconda esplosione e scappò dall'aeroporto assieme alla folla in preda al panico. Poi, di nuovo un'esplosione. Di nuovo la paura, dopo che le autorità belghe avevano già alzato al massimo livello l'allerta terrorismo.
Alle 9.11 si verificò infatti una terza esplosione, anche questa con attacco suicida, sul secondo vagone di un convoglio della metropolitana nella stazione di Maelbeek/Maalbeek, appena ripartito verso la successiva stazione. La bomba causò la morte di altre 16 persone più l'attentatore suicida Khalid el-Bakraoui, fratello di uno dei due attentatori dell'aeroporto. Il bilancio finale della tremenda successione di attentati fu di 32 vittime (più i 3 attentatori kamikaze) e 340 feriti. Tra le persone uccise, la maggior parte delle quali di nazionalità belga, vi fu anche André Adam, un diplomatico belga che era stato ambasciatore negli Stati Uniti e rappresentante permanente presso le Nazioni Unite. E anche un'italiana, Patricia Rizzo, uccisa nell'attentato alla stazione di Maelbeek. La donna, 48enne, lavorava all'Ercea, l'agenzia esecutiva del consiglio della ricerca europea.
Gli attentati vennero rivendicati il giorno stesso dall'autoproclamato Stato Islamico, l'Isis. Assieme agli attentati di Parigi del novembre precedente (Bataclan), furono tra gli attacchi terroristici più gravi avvenuti nei Paesi europei negli anni 2010.
Ora il terrore di matrice islamica è tornato colpire proprio a Bruxelles, con una recrudescenza legata con ogni probabilità alla situazione internazionale e alla guerra in Israele. Nei giorni scorsi a sperimentare la medesima paura era stata la Francia, con l'omicidio di un professore in un liceo di Arras. Sempre al grido di "Allah Akbar". Esattamente a tre anni dalla decapitazione di un altro professore in strada.
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