
Viaggiare in aereo significa spesso e volentieri cercare di massimizzare il risparmio, puntando alle tariffe meno costose per raggiungere la propria meta: eppure, nonostante i ragionamenti che si possono fare sul tema, i prezzi dei biglietti cambiano di continuo, oscillando anche in modo significativo in pochi giorni. Che cosa determina queste variazioni?
Dietro le strategie di vendita c'è sempre il "Revenue Manager", ed è proprio una di queste figure, Giulio Manunta, a spiegare al Corriere della sera cosa accade dietro le quinte: "Trattiamo il sedile di un aereo come il fruttivendolo tratta la sua mela: se non l’hai venduta prima che sia troppo tardi, allora l’hai persa per sempre", esordisce l'esperto, che segue più di una compagnia. Fu l'American Airlines, spiega, a introdurre per prima questo meccanismo di variazione delle tariffe. Erano gli anni '80, e si trattava ancora di una strategia molto elementare: al giorno d'oggi, con tanti concorrenti sul mercato, le procedure adottate sono decisamente più articolate e permettono ai vettori di "massimizzare i ricavi su una domanda segmentata".
La vera rivoluzione, come intuibile, c'è stata con l'avvento delle low cost e la loro strategia di scorporare i servizi aggiuntivi dai titoli di viaggio per massimizzare gli introiti e garantire una certa variabilità:"Con l’avvento del traffico aereo di massa ci si è concentrati sull’offerta di tariffe per tratte singole, il più competitive possibile, spacchettando ogni servizio complementare, cosiddetto 'ancillare'", precisa Manunta. Non esiste un unico fattore determinante per il prezzo finale dei biglietti: le figure preposte alla strategia valutano una serie di parametri, tra cui lo storico della domanda, l'andamento delle prenotazioni e l'impatto della concorrenza in ottica competizione.
Primo mito da sfatare sarebbe quello del giorno della settimana e dell'orario: nessuna di queste voci garantisce un risparmio in senso assoluto. E non è l'unico punto a crollare."Vale il principio che acquistare un biglietto con largo anticipo tende a far risparmiare, per un mero motivo di inventario", considera l'esperto, "ma è sempre più frequente trovare tariffe convenienti a pochi giorni dalla partenza o poco attraenti a sei mesi, grazie ai sistemi di previsione che determinano quando si presenta la domanda alto spendente". In sostanza prenotare prima non consente sempre di tenere qualche soldo in più in tasca.
Nella programmazione della strategia migliore, il Revenue Manager valuta il coefficiente di riempimento e la tariffa media, con il chiaro intento di assegnare più posti possibili dell'aeromobile al prezzo più vantaggioso, che non dev'essere in ogni caso quello più basso, anzi.
In conclusione, infatti, Manunta spiega come sia poco conveniente sia svendere i biglietti per riempire il volo che alzare il prezzo dei titoli di viaggio con lo scopo di massimizzare gli introiti, dato che in questo caso si avrebbe un numero ridotto di viaggiatori a bordo: il punto focale è quello di mantenere un giusto equilibrio tra i due parametri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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