Come ogni anno in questo periodo le tavole degli italiani vengono abbellite da uno dei frutti più amati di sempre : le ciliegie.
Piccole, dolci, carnose, con un colore unico che nei secoli ha ispirato artisti e poeti, le ciliegie rappresentano un piacere per il palato dalla notte dei tempi.
Originarie dell'Asia minore, si diffusero in Egitto quasi 3mila anni fa, deliziando con la loro dolcezza scribi e faraoni, dando solievo con il loro nettare all'arsura delle infuocate estati sul Nilo.
Le ciligie si diffusero poi in Grecia e quindi poi arrivarono in Italia nel I secolo AC portate da Lucullo, grande generale romano e grande amante della buona tavola, organizzatore di leggendari banchetti che fecero la storia tanto che ancora adesso si dice "luculiano" per definire pranzi e cene di alta qualità.
Divennero quindi una presenza d'obbligo nelle ricche tavole romane prima medievali e rinascimentali poi.
Le ciliegie furono amate a tal punto che addirittura il re di Francia arrivò a far apprestare delle serre speciali per la loro coltivazione presso la Reggia di Versailles.
I piccoli frutti purpurei venivano apprezzati persino dalla religione cristiana.
L'abbondante succo rosso ricordava il sangue del Redentore e la sua dolcezza la bontà delle opere del Buon Pastore.
Nell'iconografia cristiana la ciliegia divenne poi così un frutto paradisiaco e salvifico, contrapposto alla mela del peccato originale.
Sono molte le credenze legate alle ciliegie, da quella che vuole che siano in grado di esaudire i desideri espressi mentre le si assaggiano come primizia, a quella che siano in grado di predire il destino delle giovani donne in età da marito, che interpretando il futuro nei noccioli dei frutti appena mangiati scopriranno se convoleranno presto a nozze.
Ovviamente mangiarle porta anche fortuna!.
Si possono gustare in una infinità di modi diversi e si prestano come ingredienti per moltissime ricette.
Le possiamo addentare così appena colte dall'albero in un tripudio di sapore oppure gustarle nel vino, cotte o sotto spirito secondo preparazioni care alle nostre nonne.
Si possono trasformare in mostarde o marmellate in grado di esaltare formaggi e prosciutti pregiati o da assaporare così, in una merenda in grado di fare felici molti bambini.
Si prestano benissimo per molti primi piatti come sontuosi risotti oppure per dare gusto e colore unici ai tortelli, come quelli della festa della Possenta a Ceresara, un piccolo borgo mantovano che dalle ciliegie prende persino il nome ( Ceresa in latino, Saresa in dialetto).
Le ciliegie si accompagnano in maniera favolosa con la carne , come arrosti e bolliti in particolare.
I dolci a base di ciliegia sono innumerevoli e tutti squisiti.
Persino distillati e liquori di fama leggendaria si ricavano dal piccolo frutto, come il Maraschino o il Sangue Morlacco tanto apprezzato dal Poeta D'Annunzio, magari da versare sul gelato a base anch'esso di ciliegia.
Quella con le ciliegie è una veria
storia d'amore che celebriamo ogni volta che le gustiamo, quindi non scordiamoci mai di metterne un bel cestino a disposizione dei convitati durante le cene di queste tiepide serate di fine primavera.Ne saranno tutti felici.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.