Nel "minestrone" televisivo preparato ieri da Report per fare le pulci al compianto Cavaliere c'era pure lui: Marco Di Nunzio, l'imprenditore torinese che sostiene di essere tra gli eredi di Silvio Berlusconi per via di un testamento non olografo e sottoscritto in Colombia poco più di due anni fa. Ebbene, stando a quanto si apprende l'uomo sarebbe indagato dalla procura di Milano per falsità in testamento (art. 491 codice penale) in seguito a una segnalazione delle autorità diplomatiche colombiane. A occuparsi del fascicolo, informa l'Ansa, sono il pm Roberta Amadeo e il procuratore Marcello Viola. Ora, il dettaglio apre più di qualche interrogativo sulla trasmissione di Rai3, che aveva intervistato Di Nunzio dedicando a quel presunto testamento una parte della propria inchiesta.
Certo, il programma condotto da Sigfrido Ranucci aveva posto delle basilari obiezioni all'imprenditore (e meno male), ma lo spazio riservato alla vicenda nel servizio tv resta quantomeno discutibile, viste tutte le legittime perplessità sorte attorno a quel documento di dubbia originalità, attraverso il quale Di Nunzio risulterebbe beneficiario del 2% delle azioni Fininvest, di 26 milioni di euro - di cui venti destinati a promuovere il partito Forza Italia - di tutte le azioni della società proprietaria delle ville ad Antigua e della nave 'Principessa VaiVia'. Peraltro, con chiarezza, attraverso i propri avvocati la famiglia Berlusconi aveva negato l'autenticità di quel testamento non olografo, decretandolo come "assolutamente non veritiero".
"A noi questa storia colombiana non ci convince, lo diciamo chiaramente", aveva commentato lo stesso conduttore Sigfrido Ranucci. Allora perché inserirla nella trasmissione, per di più con un procedimento in corso? Stamani uno dei legali della famiglia Berlusconi, Giorgio Perroni, tornando sulla questione si era proprio limitato a ricordare che il caso è al vaglio della giustizia. L'avvocato non ha aggiunto altro rispetto alla lettera già inviata a Report e resa pubblica nella trasmissione di ieri. "Facciamo seguito alla sua richiesta di informazioni - aveva scritto il legale che assiste i figli dell'ex premier, assieme ad Andrea Di Porto - per rappresentarle quali legali degli eredi del dottor Berlusconi che riteniamo l'asserito testamento di cui chiedete conto assolutamente non veritiero e che innanzi alla Procura di Milano è pendente un procedimento penale che farà sicuramente luce sulla vicenda".
La famiglia di Silvio Berlusconi - sempre tramite i propri legali - ha escluso ai pm di Milano una conoscenza tra il fondatore di Forza Italia e l'imprenditore Di Nunzio, che sostiene di essere un suo erede. E ancora che Berlusconi fosse in Colombia nel settembre 2021 quando avrebbe sottoscritto il presunto lascito testamentario. La pm Roberta Amadeo, coordinata dal procuratore Marcello Viola, tramite una rogatoria internazionale alle autorità colombiane ha chiesto della documentazione per svolgere gli accertamenti. Una richiesta di assistenza giudiziaria che non ha avuto ancora risposta. Al vaglio degli inquirenti - scrive l'Ansa - anche la contestazione di "altre possibili ipotesi di reato come truffa o tentata estorsione". Intanto, attraverso i propri legali, Di Nunzio afferma che chiederà "il sequestro giudizario del del 2% delle azioni Fininvest che, da legato testamentario, dovevano entrare nell'immediata disponibilità del Di Nunzio, come richiesto con l'atto di diffida inviato il 6 ottobre 2023".
Il fatto che Report abbia dato spazio all'imprenditore è stato contestato dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che già nelle scorse ore aveva criticato duramente la più recente puntata del programma di Rai3. "Che hanno da dire i supremi vertici della Rai della ulteriore vergogna che ricopre Report che dà spazio, fingendo di prendere le distanze, a notizie fantomatiche riguardanti un presunto erede di Berlusconi, tale Marco Di Nunzio, che parla di un testamento palesemente falso? Di Nunzio è stato iscritto, già da luglio scorso, per falsità di testamento, (articolo 491 del codice penale), dalla procura di Milano, precisamente dal pm Roberta Amedeo e dal procuratore Marcello Viola, dopo una segnalazione dell'autorità diplomatiche colombiane", ha dichiarato il senatore azzurro. E poi: "Queste storie vengono raccontate, insieme a un altro contesto di imbroglioni, da 'Report' per infangare Forza Italia con notizie false. Un'assoluta vergogna.
Che cosa dicono i vertici della Rai di fronte a questa denigrazione basata su notizie palesemente false? Vogliamo audizioni immediate perchè è uno sconcio ed una assoluta vergogna tutta questa vicenda".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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