Leggere le etichette degli alimenti è importantissimo per assicurarsi di seguire un’alimentazione corretta e sana. Alcune persone non lo fanno, per fiducia o per pigrizia, certe persone si limitano a controllare la data di scadenza o addirittura non leggono neppure quella. Ma non sono dettagli da tralasciare.
Quali sono le principali indicazioni che devono comparire in etichetta
Sull’etichetta devono comparire determinate informazioni, che sono:
- data di scadenza;
- peso;
- elenco degli ingredienti (additivi compresi, con la segnalazione di eventuali allergeni);
- valori nutrizionali.
Cosa guardare nelle etichette alimentari
Le etichette alimentari contengono diverse diciture da analizzare, non ci si può fermare alla sola denominazione del prodotto. Nell’etichetta è contenuto l’elenco degli ingredienti, che spiega da cosa è composto il cibo che si sta per comprare: lì si può notare se ci sono componenti che possono rappresentare un problema per via di intolleranze o allergie, ma anche se quel cibo è stato particolarmente processato con conservanti o coloranti e inoltre se sono presenti ogm.
Se si è a dieta o in generale si vogliono tenere sotto controllo calorie e valori energetici, le etichette contengono anche i valori nutrizionali come carboidrati, grassi, zuccheri e proteine. Senza dimenticare le istruzioni per l’uso e la conservazione, il luogo di produzione con il Paese d’origine, e, nel caso di vino, birra, liquori e altre bevande, anche l’eventuale contenuto alcolico.
Cosa vuol dire la “e” sulle etichette
Su alcune confezioni viene indicata una “e” un po’ cicciotta accanto al peso dell’alimento. Si tratta di un simbolo internazionale che sta per “circa”. Vuol dire che la quantità di prodotto indicata è arrotondata per eccesso o per difetto, ma non si tratta di qualcosa che deve preoccupare, dato che la normativa europea stabilisce i limiti di questa oscillazione, che va dai 4,5 grammi ogni 50 grammi di prodotto ai 15 grammi per ogni chilogrammo.
Come capire se un prodotto è sano
In generale, un prodotto alimentare è tanto più sano quanti meno ingredienti potrete leggere sull’etichetta. Tuttavia i cibi che sono stati prodotti e coltivati nell’Unione Europea (e in particolare in Italia) possiedono degli standard abbastanza stringenti in fatto di genuinità e quindi si può dire che generalmente si tratti di alimenti sani. Lo stesso non si può dire dei cibi provenienti da alcuni Paesi extraeuropei la cui legislazione è piuttosto lassista sul tema.
Qual è il simbolo della scadenza
Solitamente la scadenza sulla confezione di un prodotto alimentare è indicata dal simbolo di una clessidra. Tuttavia il simbolo può essere accompagnato dalla dicitura “consumare entro” o “consumare preferibilmente entro”: la prima annota una data perentoria, la seconda una data all’incirca. Tra l’altro non è detto che la data di scadenza possa essere sicuramente perentoria: sebbene sia ottimale acquistare un prodotto non scaduto, se dovesse giungere alla data di scadenza in frigo o in dispensa, può darsi che si possa ancora consumare.
Accade molto spesso con cracker e biscotti scaduti da qualche giorno, e che possono risultare al massimo meno croccanti.
Con i derivati del latte è un po’ diverso: ad esempio se il burro non risulta alterato, si può ancora consumare dopo alcuni giorni dalla data di scadenza, ma se ha cambiato colore purtroppo va buttato via. Stessa cosa, per fare un altro esempio, accade con il lievito di birra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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