L'estetica satanica, Rovazzi e Greta Thunberg. Le parole della settimana

Alice Munro, l'Eurovision e l'estetica satanica, Massini, l'attentato al premier sloveno, Rovazzi e Greta Thunberg, le parole della settimana

L'estetica satanica, Rovazzi e Greta Thunberg. Le parole della settimana
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Proviamo a dare un po' di colore poetico alle notizie in bianco e nero che circolano sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana visti attraverso un filtro a colori

Ciao, Alice Munro

“Quando un uomo esce da una stanza, si lascia alle spalle tutto quel che c’è dentro; una donna, invece, si porta appresso tutto quel che c’è avvenuto”, così scriveva Alice Munro, Premio Nobel per la letteratura nel 2013, nella sua raccolta di racconti “troppa felicità”, forse aveva ragione, forse no, ora è uscita di scena, chissà cosa si porta appresso nel mistero in cui è andata a precederci.

L'Eurovision e l'estetica satanica

Oramai l'estetica satanica non è solo accettata, ma normalizzata, un po' come un tempo si facevano santi e Madonne, oggi è normale se all'Eurovision, a reti unificate, viene rappresentato un rito satanico dei più classici, e anche stanchi, triti e ritriti, con cerchio di fuoco e pentacolo che accompagna figure dal look satanico che maledicono gli ascoltatori, bisogna farsene una ragione, la religione di quest'era occidentale in fase autodistruttiva è quella satanica, in una versione piuttosto banale e conformista.

Massini, la censura e la violenza

A chi ha a cuore la libertà ogni censura e ogni violenza censoria suona male, che siano le transfemministe che vorrebbero mettere a tacere il Ministro Roccella, i freepalestine (mai stati in Palestina) che vogliono zittire Parenzo o il neonazista settantenne che al salone del libro vorrebbe zittire Stefano Massini, a cui mando la mia personale solidarietà. Il conflitto sta tornando protagonista nello scenario globale, ma anche in quello quotidiano, si sta perdendo il sapore della parola pace.

L'attentato al premier sloveno e la poesia

Non che i poeti non abbiano fatto violenze, Ungaretti ha combattuto la prima guerra mondiale e D'Annunzio fece l'impresa di Fiume, ma associare la parola poesia a un attentato come quello che è stato fatto al neoeletto premier slovacco Fico mi suona sordo e falso. L'attentatore viene definito “poeta”, ma cosa può aver capito di quel misticismo per principianti che è la poesia uno che mette in gioco la vita propria e quella di un altro per ragioni politiche?

Rovazzi e le nuove verità

Nell'era del deepfake e della cosiddetta intelligenza artificiale c'è una totale rimodulazione del concetto di verità, ciò che accade su uno schermo è sempre potenzialmente falso, i ragazzi lo sanno benissimo, eppure qualcuno ci casca ancora e così il furto finto del telefono di Rovazzi è la scusa per pubblicizzare una nuova canzone su youtube, sinceramente non so neppure perché siamo tutti qui a scriverne e a commentarlo.

Perché parliamo ancora di Greta Thunberg?

E forse non bisognerebbe commentare neanche questa, stavolta Greta Thunberg è stata fermata fuori dall'Eurovision, manifestava per la Palestina, contro Israele, gridavano “vergogna”, Greta con la kefiah al collo, boh, per capire cosa c'entri il

millenarismo ecologista della Thunberg con la Palestina bisogna davvero arrendersi al conformismo più superficiale di chi non ha la più pallida idea di cosa si tratti né quando si parla di Palestina né quando si parla di ambiente.

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