"Non vedeva l'ora". Lucarelli al vetriolo contro la Meloni in mimetica

La giornalista commenta in modo irriverente l'immagine del premier in mimetica tra i militari italiani. "Non vedeva l'ora". Ma i social non perdonano l'inutile livore

"Non vedeva l'ora". Lucarelli al vetriolo contro la Meloni in mimetica

"Non vedeva l'ora". Il graffio di Selvaggia Lucarelli non poteva mancare. Stavolta sferrato un po' a casaccio, con la rara abilità di chi riesce a polemizzare sempre e comunque. Anche sul nulla. La giornalista ha infatti trovato il modo di criticare pure la recentissima visita di Giorgia Meloni in Iraq, con il saluto al contingente militare italiano impegnato sul territorio. Durante uno dei momenti previsti dalla trasferta, il premier aveva indossato una giacca mimetica con il proprio nome sul petto (come spesso accade ai capi di Stato in queste occasioni) e la circostanza ha suggerito all'opinionista televisiva un commentino irriverente a uso e consumo dei social.

L'inutile polemica della Lucarelli

Così, postillando l'immagine di Giorgia Meloni in versione "militaresca", Selvaggia ha scritto: "Non vedeva l'ora". Una chiosa sintetica ma urticante, probabilmente riferita al fatto che - secondo la giornalista - la leader di Fratelli d'Italia non desiderasse altro che mostrarsi in quella mise. Stavolta però la critica della Lucarelli si è rivelata un flop. Se non addirittura una gaffe. Ormai da decenni, infatti, gli esponenti governativi in visita ai militari indossano giacche, berretti o divise proprie dell'esercito. Accade anche all'estero, dove nessuno ha da ridire. Anzi, il gesto (che sicuramente ha un certo impatto visivo) viene considerato un segno di vicinanza delle istituzioni ai corpi militari. In Italia hanno seguito tale prassi anche Letta, Renzi e Conte, ma - chissà perché - è stata Giorgia Meloni a destare sorpresa.

Meloni in mimetica, il vero significato del gesto

Peraltro, la divisa indossata dal premier in Iraq era un omaggio ricevuto dai soldati italiani. "Un grazie al Generale di Divisione Iannucci e ai militari che mi hanno fatto dono della mimetica e grazie al Maresciallo Meloni per avermi dato la targhetta con il suo (e il mio) cognome, che ho indossato con immenso orgoglio", ha comunicato la Meloni, attribuendo a quella sua scelta un significato nobile. Così, il graffio della Lucarelli non è stato accolto con particolare entusiasmo dagli utenti dei social, che hanno rinfacciato alla giornalista l'inutilità di quella polemica. "L'hanno fatto in tanti. Hai la memoria molto corta", ha ricordato un utente a Selvaggia, postando proprio la foto di Renzi in mimetica. "L'hanno indossata tutti, perché lei no? Ti disturba?", ha aggiunto un'altra commentatrice.

Meloni "non vedeva l'ora", secondo la Lucarelli. E meno male, aggiungiamo noi.

Troppe volte infatti l'operato dei nostri militari all'estero viene sottovalutato o trascurato, trattato con distacco anche da alcune forze politiche. "La Patria è una madre ed è fiera di voi", ha dichiarato invece il premier davanti al contingente tricolore a Baghdad. In Italia intanto scattava l'ennesima battutina da social di cui francamente non si sentiva il bisogno.

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