In Italia "c'è un problema di autoritarismo che va avanti da tanto tempo e che ora probabilmente è più visibile". Quella tracciata da Zerocalcare, più che l'immagine del nostro Paese sembra una sua caricatura. Stavolta il noto fumettista aretino non ha usato gli abituali toni sagaci dei suoi disegni, ma ha preferito dipingere una realtà a tinte drammatiche. Persino inquietanti. Fuori dall'aula 3 del tribunale di Torino, dove aveva appena testimoniato al processo contro 28 attivisti del centro sociale Askatasuna, Michele Rech ha infatti spiegato alla Stampa che "il potere non tollera il dissenso e vuole cancellarlo con la galera". Scenario da romanzo distopico.
Zerocalcare difende gli ecovandali
Il fumettista, in particolare, ha difeso gli attivisti di Askatasuna spiegando che "accusarli di associazione a delinquere è una follia". Ma ha anche solidarizzato con gli ambientalisti d'assalto di Extinction Rebellion: "Fanno azioni dimostrative eppure a Padova sono stati indagati per associazione a delinquere", ha lamentato. E questo perché - a suo avviso - si starebbe usando quell'accusa contro i movimenti che esprimono "una critica all'esistente". Ora, sulle specifiche vicende si pronuncerà la magistratura e sarebbe quindi sbagliato entrare nel merito. Più in generale, tuttavia, facciamo notare al disegnatore che il diritto di critica non è mai venuto meno in questo Paese. Il problema, tuttavia, sorge quando il dissenso assume modalità ai limiti del consentito. E magari va pure oltre.
Occupazioni e blocchi stradali? "Può capitare"
"È difficile pensare che colorare una fontana o buttare della vernice su una statua o sul muro del Senato sia conflitto. Sono manifestazioni simboliche", ha argomentato Rech, prendendosela anche con il decreto governativo sui rave party. "Si estende alle occupazioni in generale e fa il paio con la questione del blocco stradale prevista dal decreto Salvini. In una manifestazione può capitare che, per motivi logistici, senza nessun intento belligerante, si finisca in spazi non autorizzati o a occupare una strada. Pensare che questa cosa si possa risolvere seppellendo le persone in galera mi pare gravissimo", ha affermato. Piccolo dettaglio: occupare spazi non autorizzati è illegale. Non si fa. In che senso "può capitare?".
Zerocalcare e la Roccella contestata
Il fatto che ora per quelle fattispecie si rischi la galera non ci sembra un dato allarmante; semmai il legislatore ha posto fine a un approccio più permissivista del quale nel tempo in molti si sono fatti beffe. Sulla Stampa, poi, il disegnatore ha parlato anche delle recenti aggressioni verbali al ministro Roccella al Salone del Libro. "Chi ha praticamente in mano questo Paese, dalla Rai ai posti di potere, ha tutte le possibilità non solo di esprimere le proprie posizioni ma di farle diventare legge. Per cui penso che debba accettare di poter essere contestato. Fa parte dei meccanismi della democrazia. E l'idea che questa cosa sia irricevibile è l'idea di un potere che non accetta", ha affermato. Ma il ragionamento non fila, perché presuppone che qualcuno abbia più (o meno) diritto di parola di altri, peraltro secondo criteri opinabili.
La democrazia e l'autoritarismo
Perlatro, l'indiretto rischio di questi ragionamenti è proprio quello di confondere i piani, facendo passare come legittimo dissenso qualcosa che invece non lo è.
"Il conflitto, il dissenso: sono un motore di progresso e democrazia", ha spiegato ancora Zerocalcare. Ma anche il rispetto della legge è la base del vivere democratico. E l'autoritarismo - già diventato il nuovo tormentone estivo dei radical chic - non c'entra proprio nulla, semplicemente perché è ben altra cosa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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