La protesta dei trattori è arrivata anche a Sanremo. Gli agricoltori sono arrivati in Liguria con quindici mezzi alle prime ore del mattino di oggi, giovedì 8 febbraio, per fare sentire la propria voce. Ma è molto probabile che nessun rappresentate della contestazione riuscirà a salire sul palco del teatro Ariston. I manifestanti che da settimane protestano in Italia e in tutta Europa e che avevano sperato di potere rivolgersi direttamente ai milioni di telespettatori che stanno seguendo la kermesse sanremese questa settimana non sono riusciti a trovare un accordo con l'organizzazione del Festival su chi avrebbe calcato il palcoscenico su chi sarebbe stato ospite per qualche minuto al fianco di Amadeus.
Ma il conduttore e direttore artistico non si è voluto comunque tirare indietro e desidera mantenere la promessa affinché, in un modo o nell'altro, la voce degli agricoltori giunga nelle case degli italiani. Come hanno fatto sapere i vertici prima della conferenza stampa odierna, Amadeus nel corso della serata di venerdì 9 febbraio "leggerà un comunicato che porterà alla conoscenza del grande pubblico i problemi, le difficoltà, le richieste che provengono dal mondo agricolo". La decisione, specificano, è stata presa per "l'estrema frammentazione delle sigle e delle associazioni".
"Metteremo in seria difficoltà il Festival di Sanremo"
L'annuncio, tuttavia, non lascia contenti gli agricoltori in protesta. I manifestanti hanno fatto sapere che più volte hanno tentato di mettersi in contatto email con la Rai, senza però avere riscontro. "Se non potremo salire sul palco dell'Ariston, saremo costretti a concentrare su Sanremo, a partire da domani, tutti i trattori dei presidi della Lombardia, del Piemonte e della Liguria, che già si stanno organizzando per potenzialmente raggiungere Sanremo entro venerdì o sabato mattina - annunciano gli agricoltori di Riscatto Agricolo -. Ribadiamo quanto è stato richiesto partendo da martedì scorso, dallo stesso Amadeus - sostengono - sulla volontà di far salire sul palco una delegazione di agricoltori, che ad oggi riteniamo sia l'unica soluzione accettabile per dare il giusto significato alla grave crisi che l'agricoltura sta vivendo, viste le accorate manifestazioni che da settimane stanno colpendo l'Europa intera e l'Italia da nord a sud".
Al Corriere della Sera Raffaele Cavaliere, portavoce di Riscatto Agricolo, aveva già denunciato: "Non va bene come ci stanno trattando, è meglio se ci parlo". Filippo Goglio, tra i portavoce di Riscatto Agricolo, commenta: "Noi sul palco dell'Ariston vogliamo esserci e partiamo ugualmente, cercheremo di far cambiare rotta". Goglio, che si trova al presidio di Melegnano ma che intende accompagnare la figlia Giulia, designata dal movimento a rappresentare sul palco le problematiche insieme ad altri tre giovani agricoltori, sostiene "siamo già là con i nostri trattori a 700 metri dall'Ariston al porto. Noi vogliamo andare sul palco con un metodo o con l'altro, altrimenti vedremo di mettere in seria difficoltà il Festival".
"Si sono rimangiati la parola, non si sa per quale motivo. Noi siamo determinati a salire sul palco per dieci minuti - ribadisce -.
Siamo sempre stati pacifici, nel corso dei dieci giorni di manifestazione non è mai successo niente però se si crea l'esaperazione siamo capaci anche noi di diventare maleducati". Davide Pedrotti, giovane agricoltore che sta manifestando al presidio di Brescia, dice a caldo: "Questa decisione non mi piace, adesso è inutile che vada là se non mi fanno salire sul palco".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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