"Lei è un razzista". Anzi, di più: "Fascista". David Parenzo, che nei giorni scorsi aveva difeso gli studenti pro-Palestina pur non condividendo le loro posizioni, si è ritrovato a fare i conti proprio con l'intolleranza dei soliti "bravi ragazzi". Nel pomeriggio odierno il giornalista e conduttore tv era atteso alla Sapienza per un dibattito sulla questione di genere organizzato da Azione Universitaria ma i collettivi rossi gli hanno impedito di parlare, tra slogan e accuse infondate. "Non vogliono che io parli, vogliono che io vada fuori dall'università", ha testimoniato lo stesso volto tv di La7, che ha documentato l'antidemocratico blitz degli attivisti pro-Gaza attraverso alcuni video postati sui social.
In uno di questi filmati, il giornalista prova a confrontarsi con una dimostrante senza però trovare alcuna possibilità di dialogo. "Lei è un razzista e utilizza la questione femminile, strumentalizzandola, per difendere e per giustificare il genocidio in atto in Palestina, come ha fatto con l'Afghanistan e l'Iraq. Lei non ha spazio, né legittimità politica per parlare qua", esclama la giovane, mentre altri strudenti dispiegano la bandiera palestinese e occupano lo spazio riservato al dibattito. "Forse non sei preparata...", ribatte Parenzo. Nulla di inedito, purtroppo. L'estremismo di certi collettivi rossi è infatti ormai all'ordine del giorno, nelle università come nelle piazze.
E anche il buon Parenzo stavolta si è trovato faccia a faccia con l'ideologia di chi reclama la libertà di manifestazione ma a senso unico. Cioè solo in favore della Palestina. "Mi hanno detto Parenzo fascista... Fascista a me?", ha commentato il giornalista in un altro video, stupito per quella definizione così lontana dalla propria storia. Il co-conduttore della Zanzara ha poi mostrato gli attivisti mentre battevano contro le vetrate dell'aula che avrebbe dovuto ospitare il convegno. "Hanno rotto un vetro. Ora lo ripagassero", ha aggiunto David, contattato da ilGiornale.it, dicendosi anche sconcertato per la veemenza di certe accuse ingiustificate nei suoi confronti.
"Si è creato un tale clima che ormai, in quanto ebreo, vieni considerato complice di un conflitto. Questo è inaccettabile", ci ha confidato ancora il conduttore di origini ebraiche, spiegando poi che il suo timore era che la cosa degenerasse. La polizia - ha aggiunto - "era presente ma in borghese, è stata impeccabile e ha gestito tutto molto bene".
Così, ancora una volta, gli agenti hanno dovuto occuparsi dei collettivi rossi e del loro vizio di manifestare con modalità poco rispettose della libertà altrui."A un certo punto hanno anche gettato della spazzatura per terra", ma mostrato Parenzo. Un'eloquente immagine di quel che sono le proteste degli studenti pro-Pal coccolati dalla sinistra.
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