
Con quel nome lì l'impresa non può che finire in modo luccicante. L'hanno chiamata Mizar, come la quarta stella della costellazione dell'Orsa Maggiore. Il suo posto, almeno stando ai piani, dovrebbe essere per la maggior parte del tempo in cielo, tra le nuvole. Ma all'occorrenza, seppure alquanto ingombrante, può viaggiare pure su strada. Inizio anni Settanta: due ingegneri aeronautici, Henry Smolinski e Harold “Hal” Blake, intendono scrivere un nuovo pezzo di storia. Inventeranno la prima auto volante di sempre. Almeno così pensano.
Il primo passo consiste nel fondare una società specializzata, la Advance Vehicle Engineers, che si dovrà occupare verticalmente solo e soltanto di questo. Una scommessa che, da fuori, viene accolta con tiepidezza e perplessità. In fondo, se nessuno ne ha mai costruita una, un motivo deve pur esserci.
I due però vanno avanti senza indugi. Ora si tratta di individuare la vettura che potrebbe prestarsi maggiormente. La prescelta è una Ford Pinto, auto di per se dimenticabile, ma che adesso potrebbe guadagnare un'inattesa popolarità. Quello che serve per farla decollare è la struttura adatta. E qui si innesta l'altra trovata: la macchina verrà ibridata con un velivolo, un Cessna Skymaster, così da assolvere ad entrambe le funzioni per cui è stata concepita. Ha le ruote, ma anche le ali.

Partono dunque i lavori. Il veicolo viene preparato con pneumatici adatti all'atterraggio, la pedaliera viene sostituita, i freni anche, le sospensioni pure. Così assemblata, la Mizar pesa circa diecimila kg e, se i calcoli di Smolinski e Blake sono giusti, potrà librarsi ad un'altezza di 150 metri dal suolo, fluttuando ad una velocità di duecento km/h. L'autonomia del serbatoio, invece, è di 1200 km.
Il volo di prova è previsto per il 26 agosto 1973. Pista californiana, motori a tutta. Ai comandi c'è un certo Charles Janisse, che però deve sbrigarsi a rientrare, appena partito. Le ali della Mizar non stanno compiendo il loro lavoro. L'auto volante perde rapidamente quota, ma Janisse se la cava, atterra e resta illeso.
I due ingegneri si grattano la testa e ripartono. Se il problema sono le ali, è lì che si concentreranno le modifiche. Nel frattempo, il tentativo d'impresa attira l'attenzione della National Transportation Safety Agency, che evidenzia una serie di questioni critiche. Alla Mizar vengono apportate numerose modifiche, compresa la sostituzione del motore, che passa dai 210 cavalli di quello originario ai 300, per darsi maggiore spinta.
La seconda prova la sostengono direttamente Smolinski e Blake. Decollano l'11 settembre del 1973, ma i difetti del prototipo sono tutt'altro che risolti. Il dramma è che se ne possono accorgere soltanto in volo. Le ali, ancora una volta, tradiscono. Solo che stavolta l'epilogo è tragico.
La Mizar perde quota senza riuscire ad atterrare. Si schianta, senza lasciare scampo ai due ingegneri. Dell'auto volante non si parlerà più, almeno per un pezzo. Per fare la storia, alcune volte, il prezzo è la vita stessa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.