Il debutto in Italia della prima generazione dell’Opel Astra cabrio portò alla fine degli anni ’80 una ventata di freschezza nel settore delle cabriolet di taglia media. Prodotta dal 1987 al 1992 nello stabilimento di Grugliasco, nei pressi di Torino, dal celebre Bertone, l’Astra cabrio divenne la degna erede della Kadett Cabrio, realizzata sempre dal noto carrozziere italiano.
La maestria di Bertone influì molto sul successo della scoperta tedesca che fu prodotta nei cinque anni della sua carriera in ben 55mila esemplari. L’Opel Astra-F Cabrio venne accolta calorosamente in occasione della sua presentazione, avvenuta 30 anni fa in anteprima mondiale, sotto i riflettori del Salone di Ginevra del 1993. La commercializzazione in Italia venne inaugurata a fine settembre dello stesso anno, suscitando un interesse immediato nella clientela.
Apertura e chiusura elettrica veloce
La vettura poteva contare su tutto il fascino di una cabrio con tetto in tela ad azionamento elettrico: bastava infatti premere il pulsante posizionato sul tunnel centrale tra i sedili anteriori per poter godere di tuttala bellezza del cielo. In caso di necessità, il comando elettrico richiudeva con altrettanta semplicità la capote in tempo di appena 15 – 20 secondi. L’Asta cabrio era disponibile anche con capote ad azione manuale, ma anche in questo caso, aprire e chiudere la capote era decisamente semplice e veloce, infatti, era necessario il rapido gesto di una sola mano per effettuare le operazioni di chiusura e apertura.
La convertibile teutonica aveva infatti fatto dimenticare tutte le obsolete cabriolet del passato che richiedevano molto più sforzo e spesso l’uso di tutte e due le mani per abbassare o sollevare il tetto. L’unica accortezza richiesta, frutto di una esigenza legata alla sicurezza di conducente e passeggeri, era quella di effettuare questo tipo di manovra solo con la vettura completamente ferma.
Capote tre strati e lunotto termico in vetro
Sempre a proposito di sicurezza, l’Astra cabrio garantiva un elevata rigidità strutturale, anche a capote abbassata, con quest’ultima che risultava caratterizzata da un’elevata compattezza. Il confort era inoltre esaltato da una tela della capote realizzata in ben tre strati, che assicuravano un ottimo isolamento dalle intemperie, umidità e freddo, oltre che un ideale isolamento acustico. Un aiuto arrivava anche dal lunotto in vetro invece che in plastica, caratterizzato dall’uso di un cristallo antigraffio che aveva consentito di adottare un lunotto di tipo termico.
Tutta la maestria della Carrozzeria Bertone
Le sofisticate soluzioni tecniche di cui era dotata la cabrio tedesca erano frutto della sapiente collaborazione tra la Casa de fulmine e la Carrozzeria Bertone di Grugliasco (Torino), già apprezzata sulla precedente Kadett cabrio. La nuova Opel Astra cabrio rappresentava l’ideale di una cabriolet dall'aspetto classico, studiata per ospitare comodamente quattro persone, inoltre la sua linea pulita faceva a meno degli anti estetici roll-bar, pur senza rinunciare ad un briciolo di sicurezza per i suoi passeggeri.
Il mitico Nuccio Bertone 30 anni fa descriveva in questo modo il designer di auto ideale:
Il designer sa immaginare nel suo lavoro il prodotto che ancora non esiste. Risponde in anticipo a tendenze nel gusto del mercato che forse ancora non emergono ufficialmente, ma che bisogna intuire. Intravvede prima di altri ciò che nessun istituto di ricerca potrà mai garantire.
Sicurezza in primo piano
Questa cabrio poteva contare sul medesimo sistema integrato di sicurezza che equipaggiava tutta la gamma delle Opel Astra-F. Questo sistema comprendeva: doppie barre d'acciaio nelle portiere dedicate alla protezione dagli urti laterali, pretensionatori delle cinture di sicurezza anteriori, sedili antiscivolo, mentre il sistema di frenata ABS, airbag "full-size" lato guida erano invece disponibili come optional a richiesta.
Sempre a proposito di sicurezza, la nuova Astra garantiva una tenuta di strada eccellente, offerta dall’uso di sospensioni a puntoni anteriori McPherson e della barra di torsione composta al retrotreno. Questo schema, pur derivando da quello della berlina 4 porte, sfruttava molle e tarature specifiche. I bracci, la barra anti-rollio ed il supporto posteriore del motore risultavano uniti ad un sottotelaio separato, in modo da assorbire meglio la rumorosità, migliorare la maneggevolezza ed il comfort di guida. La sospensione posteriore utilizzava gruppi ruota portanti della terza generazione dotati di una doppia fila di cuscinetti a sfere. Infine, cuscinetti, mozzo, fusello e paraolio radiale risultavano uniti in un unico gruppo che non richiedeva manutenzione.
Meccanica
La prima versione dell’Opel Astra cabrio in vendita nel nostro paese risultava equipaggiata con un 4 cilindri monoalbero 1.4 litri ad iniezione elettronica multi-point in grado di erogare 82 CV.
Prezzo e dotazione
La vettura era venduta ad un prezzo di listino di Il 29.370.000 lire (chiavi in mano suggerito) e comprendeva una ricca dotazione di serie.
Quest’ultima offriva: servosterzo, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, retrovisori esterni regolabili dall'interno, sedili anteriori di tipo sportivo, sedile del guidatore regolabile in altezza, sedile posteriore frazionato ripiegabile, involucri degli specchietti retrovisori verniciati nello stesso colore della carrozzeria, avvisatore acustico bitonale e pneumatici da 185/60 R14.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.