Piero Pizzillo
«Gli avvocati non sono commercianti». Non si placa, anzi si inasprisce la dura battaglia degli avvocati contro il decreto sulle cosiddette «liberalizzazioni», fonte di una valanga di proteste da parte di numerose categorie, che prende il nome dal ministro proponente, il diessino Pierluigi Bersani, di provenienza Pci. Ieri, nellaula magna di palazzo di giustizia affollata di legali di ogni branca (penale, civile, amministrativo), si è svolta lassemblea straordinaria (nellordinaria del 7 luglio era stata decisa allunanimità lastensione da ogni attività dal 10 sino a fine mese), per discutere del contestatissimo provvedimento, «vivisezionato» e sottoposto a critiche sacrosante e fondate. Al termine, il Consiglio dellOrdine, presieduto da Stefano Savi, ha emesso un comunicato, in cui, tra laltro, si dice: «Anzitutto il decreto Bersani si pone in contrasto con lart. 24 della Costituzione (diritto alla difesa) e con lart. 15 della carta dei diritti fondamentali dellUnione Europea. Inoltre è demagogico, dal momento che pensa di risollevare leconomia del Paese,equiparando gli avvocati ai commercianti. Ed è mentitorio, dal momento che viene sbandierato come un provvedimento a difesa dei consumatori, quando si tratta invece di un regalo fatto dal Governo a poteri forti che imputano (falsamente) laltissimo costo dei servizi alle spese per lassistenza legale.
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