
Franco Cotana, amministratore delegato di Ricerca sul Sistema Energetico (RSE, Gruppo GSE), ha offerto una panoramica lucida e appassionata sul ruolo dell'energia nucleare nel futuro energetico italiano ed europeo.
"Noi non abbiamo perso le capacità tecnologiche, perché l'Enel che sta qui dimostra come, nonostante abbiamo cessato di produrre energia da fonte nucleare, abbiamo continuato a gestire centrali, in Spagna, in Slovenia, eccetera, e a costruirle, a manutenerle. Ansaldo Nucleare, insieme ad altre società italiane, sta facendo la manutenzione di oltre 50 reattori in Francia e partecipa alla loro costruzione. Quindi noi abbiamo le professionalità".
Cotana ha sottolineato l'importanza delle competenze italiane nel settore: "Il mondo dell'università da cui io provengo produce ogni anno almeno 150 ingegneri nucleari che esportiamo nel mondo per le attività".
RSE, come spiegato da Cotana, è parte del gruppo GSE e contribuisce alla definizione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC): "Nel PNIEC in prospettiva al 2050 c'è la previsione del nucleare. Ma perché si riparla di nucleare in questo contesto di decarbonizzazione? Perché le energie rinnovabili sono per lo più energie non programmabili. Decarbonizzare con queste tecnologie significa creare grandi accumuli per garantire stabilità e sicurezza".
Cotana ha poi illustrato il potenziale degli Small Modular Reactor (SMR): "Gli SMR di generazione 3+ sono a sicurezza intrinseca passiva. Non succede più come a Fukushima: la circolazione naturale raffredda il nocciolo anche senza pompe. Inoltre, sono piccoli, realizzati in fabbrica in serie, riducendo tempi e costi, un po' come con gli aerei del consorzio Airbus".
Secondo gli scenari analizzati, Cotana ha evidenziato il possibile contributo degli SMR alla produzione elettrica italiana: "Al 2050 si prevedono almeno 20-25 reattori SMR, che potrebbero coprire dall'11% al 22% dell'energia elettrica nazionale. Realizzare centrali vicine ai luoghi di consumo, come le acciaierie, ridurrebbe la necessità di costosi cavidotti per trasportare energia dal sud al nord".
Ha anche affrontato il tema dello spazio necessario per le rinnovabili: "Un ettaro ospita uno SMR da 350 MW, ma servirebbero 2.000-2.500 ettari di fotovoltaico per la stessa energia. Senza contare l'impatto sul paesaggio, che la Costituzione ci impone di proteggere".
Cotana ha poi parlato della gestione delle scorie: "L'Italia deve dotarsi di un deposito nazionale entro il 2032 per evitare multe europee. Ma la quarta generazione di reattori potrà riprocessare il combustibile esaurito, sfruttando il 95% dell'energia ancora contenuta, riducendo i residui a decadimento rapido".
Infine, ha rivelato un progetto innovativo: "RSE, con Blue
Laser Fusion e il Nobel Nakamura, sta sviluppando un prototipo di centrale a fusione a confinamento inerziale. Abbiamo siglato un accordo il 4 novembre e vogliamo realizzare il primo prototipo in Europa, proprio in Italia".
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