Fincantieri imbarca gli emiri su una rotta da 30 miliardi

Accordo con Edge per fornire navi militari ai Paesi extra Nato. Folgiero: «È una grande opportunità di mercato»

Fincantieri imbarca gli emiri su una rotta da 30 miliardi
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Joint venture militare per Fincantieri oltre il perimetro Nato. Il gruppo della cantieristica navale italiano ha siglato un’intesa da 30 miliardi di euro con Edge, uno dei principali gruppi mondiali di tecnologia avanzata e difesa, per cogliere le opportunità nella cantieristica navale a livello globale, in particolare nell’ambito della produzione di una vasta gamma di navi militari e sottomarini.
Basata negli Emirati Arabi Uniti, la joint venture avrà diritti di prelazione per gli ordini non Nato. E potrà contare sull’attrattiva degli accordi G2G degli Emirati Arabi Uniti e dei pacchetti di finanziamento del credito all’esportazione, insieme a una serie di ordini strategici effettuati da alcuni selezionati Paesi membri della Nato. Edge deterrà una partecipazione del 51% nella joint venture mentre la direzione gestionale sarà affidata a Fincantieri con il 49% delle quote.
"Siamo onorati di unire le forze con Edge Group con l’obiettivo di creare una piattaforma industriale unica nel suo genere in grado di cogliere con massimo spirito imprenditoriale e competenze distintive le notevoli opportunità di mercato che hanno origine negli Emirati Arabi Uniti e si estendono dagli Emirati ai mercati internazionali", ha commentato Pierroberto Folgiero, ad e direttore generale di Fincantieri.
Si tratta di un accordo importante per la strategia del gruppo che punta forte sullo sviluppo militare (che pesa per il 25% sul fatturato del gruppo) e si apre così a nuove geografie: i Paesi dell’Est del mondo.
E si inserisce in un momento particolarmente favorevole per il settore dove si prevede un aumento del 10% del giro d’affari aggregato della spesa mondiale per la difesa. In vista delle elezioni Usa, e dopo lo scontro tra il candidato Donald Trump e la Nato, gli impegni di spesa militare cresceranno spinti fortemente dal riarmo globale.
La jv disporrà di una solida cooperazione nella commercializzazione dei suoi prodotti con le Marine di diversi Paesi nel mondo, e potenzierà la capacità di Edge di progettare e costruire fregate e altre grandi navi, ampliando il suo raggio d’azione e segnando un progresso cruciale nella diversificazione del suo portafoglio di soluzioni marittime. «Questa intesa industriale riflette le volontà politiche dei due Paesi di consolidare e rafforzare i rapporti di collaborazione nel settore marittimo già avviati l’anno scorso con la visita del ministro della Difesa e della presidente Meloni», ha detto il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, durante il suo intervento all’ufficializzazione dell’accordo.


«Una importante sinergia tra Italia e Emirati che traccia ulteriori traiettorie lungo le quali possono nascere significative collaborazioni strategiche e strutturate in tutti i domini della Difesa - continua - con l’obiettivo di sviluppare innovazione tecnologica indispensabile per contribuire alla sicurezza globale e per le sfide che oggi la comunità internazionale sta affrontando».

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