Balli tribali, cheerleader e simboli horror La moda diventa un film

Le citazioni di Calvin Klein, la sociologia di Desigual, il lusso di Tom Ford e il low cost di Heidi

Balli tribali, cheerleader e simboli horror La moda diventa un film

New York - «2017 Fuga da New York» sarebbe il titolo giusto per la fashion week in corso nella Grande Mela fino al prossimo giovedì dopo l'abbandono di nomi altisonanti come Hilfiger, Lacoste, Proenza Schouler, Rodarte e Thom Browne. Eppure sta succedendo qualcosa su queste passerelle da cui spesso è assente ingiustificata la moda, ma non mancano i riferimenti ai nuovi modi di essere e pensare. Esemplare in questo senso la strepitosa collezione della prossima primavera/estate disegnata da Raf Simons per Calvin Klein. Per la seconda volta il talentuoso designer belga costruisce un guardaroba per lui e per lei partendo dagli archetipi americani che stavolta sono il sogno e l'incubo. In poche parole la rassicurante bellezza delle cheerleader si contrappone ai potenti simboli dell'horror: le forbici, il coltello, l'ascia e i conseguenti schizzi di sangue ma anche la tenda della doccia (do you remember Psyco?) e il lattice dei guanti da chirurgo che gli assassini delle serie televisive (da The Sopranos a Dexter) devono pur indossare per non lasciare impronte in giro.

A tutto questo bisogna poi aggiungere una colta citazione ad alcune opere della serie Death & Disaster di Andy Warhol(Knives, per esempio oppure Electric Chair) serigrafate su abiti e t-shirt come il ritratto giovanile di Sandra Brant (l'amica e collezionista con cui ha fondato il giornale Interview) e quello celeberrimo di Dennis Hopper. Mescolate tutto questo con la pazzesca installazione dell'artista Sterling Ruby che trasforma il set della sfilata nel moodboard della collezione per non parlare dell'emozionante colonna sonora in cui si riconoscono brani tratti da Carrie lo sguardo di Satana, dai film di David Lynch e perfino del nostro Dario Argento. «La moda tenta di nascondere l'orrore e di far propria solo la bellezza, ma fanno entrambi parte della vita. Dove c'è il buio c'è sempre anche la luce» sostiene Simons. Impossibile dargli torto ma certo ci vorrà un gran coraggio modaiolo per sigillarsi in piena estate dentro un sublime completo gonna e camicia di lattice turchese con lunghi guanti da chirurgo bordeaux oppure nel magnifico impermeabile di gomma stampata in Oahio con un veritiero effetto sangue.

Del tutto diversa la sfilata di Desigual è comunque pensata come parte di un progetto che confonde moda e sociologia. Il demiurgo dell'operazione è Jean Paul Goude, fotografo, coreografo e regista francese che ha inventato tra l'altro l'immagine di Grace Jones. Chiamato come direttore artistico del marchio spagnolo che vanta 4600 dipendenti, 500 negozi i più di 100 Paesi al mondo e un giro d'affari annuo da 861 milioni di Euro, Goude ha fatto quello che fa da sempre: un entusiasmante ballo tribale in passerella.

Poi nel finale ha fatto sfilare la capsule dei capi che ha disegnato ed etichettato come couture mentre noi, travolti dallo show e dalla musica composta da Sam Spiegel, non siamo in grado di dire se i vestiti sono belli e portabili oppure no, ma certo vengono da un marchio che ha scelto di lavorare sulle emozioni più che sulla moda. Divertentissimo l'happening offerto da Lidl (colosso della grande distribuzione con 600 negozi in Italia e 10 mila nel mondo) per il lancio della linea Esmara disegnata da Heidi Klum e in vendita dal prossimo 18 settembre. La storica top ha sfoderato le sue doti da enterteiner in un finto supermercato dove lei faceva provare i prodotti al pubblico per poi calcolare quanto poco avrebbero speso (primo prezzo 8,99 euro per un top fino a un massimo di 19,99 per le scarpe e il cappottino). «La moda è un piacere che tutti si possono concedere» ha detto sigillata in un delizioso tailleur pantalone blu Klein che costa quanto una bottiglia di olio buono. Sarebbe proprio bello se tutte le donne si potessero concedere la sublime giacca da uomo in velluto rosa shocking che Tom Ford ha fatto sfilare su un paio di semplici calzoncini di lino ecrù.

Vorrebbe dire che siamo tutte belle, ricche ed eleganti come il personaggio interpretato da Amy Adams nel suo film Animali Notturni. Un mondo perfetto, insomma. La cosa che il cinema, le fiabe e la moda dovrebbero sempre raccontare.

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