Von der Leyen rieletta presidente della Commissione Ue. Sì di Verdi e FI ma FdI vota contro

L'ex ministra tedesca centra il bis superando abbastanza agevolmente la fatidica "quota 361": rimarrà alla guida dell'Ue fino al 2029. Applauso di quasi tutto l'emiciclo

Von der Leyen rieletta presidente della Commissione Ue. Sì di Verdi e FI ma FdI vota contro
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Il suo bis è ora ufficiale: Ursula von der Leyen viene rieletta dal Parlamento europeo presidente della Commissione Ue dove rimarrà anche per i prossimi cinque anni. Un po' di patema per lei mentre attendeva l'emiciclo legislativo di Strasburgo che Roberta Metsola comunicasse definitivamente i dati, ma alla fine la suspence è terminata e (in generale) è andata meglio rispetto a cinque anni fa: 401 i voti favorevoli per lei, ovvero 41 in più rispetto alla soglia minima prevista per legge dei 360 sì (la maggioranza assoluta dei 720 rappresentanti europei). Un divario decisamente più ampio rispetto alle sole nove preferenze di scarto che si era registrato il 16 luglio 2019. Nel computo, i voti contrari sono stati 284. Alla fine il numero dei franchi tiratori non è andato oltre le 50 unità.

Ecco quindi che per lei comincerà ufficialmente in autunno il secondo mandato con il quale completerà dieci anni complessivi di guida del governo europeo. Un lungo applauso ha accompagnato la proclamazione della von der Leyen, visibilmente emozionata (nonché soddisfatta) per il consenso ricevuto. C'erano sostanzialmente pochissimi dubbi sul fatto che l'ex ministra tedesca del governo Merkel avrebbe potuto essere bocciata, anche perché sulla carta poteva contare su un sostegno molto ampio che escludeva di fatta la destra e la sinistra estrema. Mentre invece Popolari, Socialdemocratici, Liberali e alla fine anche i Verdi (sull carta 454 europarlamentari a suo favore) le hanno riconfermato la fiducia da qua fino al 2029.

In un successivo punto stampa Carlo Fidanza ha comunicato che Fratelli d'Italia, nello scrutinio segreto, ha votato contro: "L'ufficializzazione del voto favorevole dei Verdi ha reso impossibile il nostro sostegno a von der Leyen". Tutto questo perchè si ritiene "che non venga dato seguito al forte messaggio di cambiamento che è uscito dalle urne del 9 giugno e non viene recepito in alcun modo dagli impegni programmatici della presidente von der Leyen e della maggioranza che oggi l'ha sostenuta". Anche se, naturalmente, "questo non pregiudica il rapporto di collaborazione istituzionale che c'è e continuerà a esserci tra il governo italiano e la rieletta presidente della Commissione Ue".

A proposito di Verdi, i quattro eurodeputati italiani di Europa Verde commentano: "Oggi abbiamo votato per fermare l'alternativa non dialogante e distruttiva a Ursula Von Der Leyen. Consentiamo una maggioranza che non scenderà a compromessi con chi viola diritti fondamentali o commette crimini di guerra", dichiarano in una nota gli europarlamentari di Cristina Guarda, Benedetta Scuderi, Leoluca Orlando e Ignazio Marino. "Il sostegno del gruppo dei Verdi Europei e della delegazione italiana impedirà alle destre di distruggere il Green Deal".

Soddisfazione piena per Forza Italia. "Congratulazioni a Ursula von der Leyen! Fieri del grande lavoro di squadra del Ppe per sostenere la tua conferma alla guida della Commissione europea. Conta sempre su Forza Italia per costruire un'Europa più competitiva, più sicura e portatrice di pace", scrive su X il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Lega nettamente contrariata: "Ilgrande inciucio è compiuto. L'hanno voluto, l'hanno fatto. Ne risponderanno - dice Susanna Ceccardi -. Non a noi, che non abbiamo votato chi ha distrutto e continuerà a distruggere l'Europa.

Ne risponderanno alle famiglie e alle imprese, ai cittadini che alle ultime elezioni europee hanno bocciato senza appello le politiche della maggioranza Ursula, a partire dalla follia del Green Deal. Si definiscono democratici ma calpestano la volontà popolare espressa tramite il voto".

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