
«Banca d'Italia non si è dimenticata» delle Ops ma «non può commentarle come se fosse a un talk show». Il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, nel suo discorso al 31simo Congresso Assiom Forex ha voluto puntualizzare quale sarà il ruolo di Via Nazionale nella valutazione di queste concentrazioni. «Parleremo di queste operazioni attraverso le analisi e le decisioni che verranno effettuate a tempo debito», ha detto nella parte a braccio del suo intervento. Non si farà tirare per la giacchetta e lascerà parlare il mercato, assicurando il rispetto delle regole.
Un punto ha voluto precisarlo. Le Ops possono fare bene al mercato bancario italiano e possono essere interpretate come una strategia difensiva nei confronti di una congiuntura che vedrà inevitabilmente ridursi la marginalità anche a causa della riduzione dei tassi di interesse. Queste operazioni, ha rilevato, sono favorite in primo luogo «dall'abbondanza di capitale in eccesso nel settore bancario» e «la prospettiva di un restringimento dei margini sull'attività di prestito, legata alla diminuzione dei tassi di interesse, spinge gli intermediari a ricercare economie di scala o sinergie produttive». Insomma, anziché rimediare estemporaneamente all'inevitabile calo della redditività,
con le Ops i vari protagonisti assumono un ruolo proattivo. E se le Ops hanno una valenza positiva, si può dedurre che non hanno fatto male i promotori come Monte Paschi (il cui primo azionista è il Tesoro) su Mediobanca, Unicredit su Banco Bpm, Bper sulla Sondrio e lo stesso Banco su Anima.
Un fattore positivo di questa transizione, inoltre, è la creazione di gruppi di dimensioni maggiori considerato che nonostante le integrazioni degli anni scorsi il comparto italiano si presenta ancora molto frammentato. «Le operazioni annunciate ridurrebbero il divario dimensionale tra i principali intermediari italiani e i concorrenti europei», ha evidenziato il governatore ricordando che «in Italia il valore medio dell'attivo delle prime cinque banche è quattro volte inferiore rispetto a quello delle banche francesi e una volta e mezza più basso di quello degli intermediari spagnoli e tedeschi». Sebbene in generale nel settore bancario le grandi dimensioni comportino sia vantaggi sia alcune criticità ben note, «queste operazioni possono essere inquadrate in una prospettiva di integrazione e consolidamento del mercato europeo», ha rimarcato. E anche questo passaggio è fondamentale perché il contesto di analisi non è nazionale ma è relativo all'area euro (dove, per altro, Unicredit sta tentando di acquisire Commerzbank).
Analogamente non trascurabile è l'aggettivo «annunciate» perché, a Mps-Mediobanca per cui è già stato presentato il prospetto in Consob, Unicredit-Banco Bpm e Bper-PopSondrio si possono considerare in fase embrionale. Una volta che saranno notificate alla Banca d'Italia, saranno valutate in base alla loro aderenza alla normativa macroprudenziale. Insomma, un arbitro imparziale che non giudica a seconda di simpatie e antipatie ma sulla base dei numeri e della sostenibilità dei progetti. Non è un caso che Panetta abbia voluto ricordare che i promotori «non sono tenuti a informare preventivamente le autorità» come invece accadeva fino a una ventina d'anni fa per cui le Opa era soggette a un'informativa preventiva a Via Nazionale, anteriormente alla stessa delibera del cda. Ora la risposta è essenzialmente affidata al mercato.
«La Vigilanza ha ribadito il governatore - verifica la conformità alle normative italiane ed europee, valutando la capacità di ciascuna operazione di dar vita a intermediari solidi, efficienti e capaci di operare secondo principi di sana e prudente gestione al servizio dell'economia reale». Niente di più e niente di meno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.