Bandiera, crocifisso e liti: il Municipio va in confusione

Bandiera, crocifisso e liti: il Municipio va in confusione

Sbam! È iniziata sbattendo la porta, giovedì sera, la prima riunione del municipio Centro Est del dopo elezioni (regionali). Neanche il tempo per i consiglieri di adagiarsi sulle sedie che Vittoria Musso del gruppo misto si è già alzata dai banchi della maggioranza e se ne è sonoramente uscita abbandonando l'aula in polemica con l'assessore al Territorio Milena Pizzolo. Primo atto di un consiglio che dopo tre ore la stessa Pizzolo prova a sdrammatizzare: «Forse abbiamo bisogno tutti, compresa me, di una seduta psicoanalitica perché evidentemente io per prima ho difficoltà a capire e a farmi capire». Scorrono veloci, in realtà, le prime pratiche sulla ripartizione degli oltre 280mila euro a disposizione del territorio per le manutenzioni, e sulla distribuzione di circa 11 mila euro al volontariato. Approvati a maggioranza col voto contrario di Pd, Idv, Verdi e Rc che per questa volta si dissociano dalle associazioni di volontari pur di mettere alla sbarra il presidente del municipio Aldo Siri neo eletto in consiglio regionale.
«Riteniamo che Siri dovrebbe dimettersi da presidente per rispetto nei confronti dei cittadini e poter svolgere al meglio il suo incarico in Regione», la logica della minoranza che ha deciso per il voto negativo a tutte le deliberazioni del consiglio. Mentre l'Udc, con l'assessore Emanuele Russo e la consigliera Maria Piacentino, si astiene sul primo punto segnando subito le distanze. Distanze tra consiglieri, ma non con gli animali visto che l'unico argomento che vede unito il consiglio è intorno alla mozione del capogruppo (e unico rappresentante) di An Vincenzo Falcone contro «tatuaggi, piercing e l'uso di vernici fluorescenti tossiche sugli animali». Una iniziativa presa congiuntamente col consigliere comunale Aldo Praticò e già approvata dalla Sala Rossa per contrastare ogni forma di body art su cani e gatti. Ma neanche il tempo di tornare nel mondo degli umani che il clima si inasprisce. E sul simbolo stesso del parlamentino genovese: il concorso di idee predisposto dalla giunta per la realizzazione di uno stemma per il municipio. Un bando «realizzato proprio su iniziativa di Falcone», spiega l'assessore Pizzolo. Mentre il capogruppo Pdl, Luciano Gandini aggiunge che «il concorso di idee per realizzare il nuovo stemma, essendo riservato alle scuole superiori, deve essere approvato velocemente per poter essere inserito nella programmazione dei vari istituti». Ma presto e bene non vanno d'accordo per Falcone che si presenta a sorpresa con dieci pagine di emendamenti. Tutto da rifare secondo Falcone a cui vanno le critiche di giunta e consiglieri per aver abbandonato «i lavori in commissione» e impedito l'approvazione del bando.
Gli schieramenti si compattano solo sotto il segno della croce con una nuova mozione di Falcone contro la decisione del Consiglio d'Europa che ha vietato il crocifisso nelle aule scolastiche. Anche se «per noi il crocefisso è soprattutto un simbolo di pace e di tolleranza nei confronti di tutte le religioni» è il distinguo dell'Udc di Russo nei confronti del leghista Giannalberto Conte. Ma dal distinguo si passa presto all'opposizione. Con l'interpellanza di Conte per la «sicurezza, l'ordine e il decoro in piazza caricamento e zone adiacenti» meta di «spacciatori, tossicodipendenti, accattoni e sbandati di ogni tipo» che «orinano, abbandonano rifiuti». E sono, scrive Conte, «per lo più cittadini extracomunitari». La rottura con l'Udc è nell'aria.

Ci provano l'arancione Enrico Cimaschi e Gandini: «se togliessi il riferimento agli extracomunitari mi faresti un gran piacere». Ma non è giornata di favori nella maggioranza del municipio che per una volta va sotto: 9 a 12.

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