Nel paese delle seconde case, famoso per le grotte di Toirano, il Museo preistorico ed etnografico, itinerari gastronomici, l'antichissima abbazia di S. Pietro dei Monti (risalente all'epoca carolingia e tra i primi insediamenti monastici benedettini in Liguria), il porto antico e la splendida passeggiata a mare, gli abitanti sono distribuiti in 2.588 nuclei familiari. Di questi nuclei familiari fanno parte anche dieci famiglie che da ben nove anni vivono in baracche, nella soprannominata e fatiscente «baraccopoli della Val Varatella». Famiglie italiane (per un totale di venti persone), sfrattate e in attesa di un alloggio comunale, vivono senza acqua corrente, riscaldamento e addirittura un normale letto per dormire.
Il comune di Borghetto S. Spirito, a seguito di altrettanti sfratti esecutivi, sistemò queste sfortunate famiglie presso quelle che esso stesso, paradossalmente, chiama «villette abitative» ma che, guardandole, sembrano esattamente quello che sono in realtà: vecchie roulotte e angusti container. Si tratta praticamente di una baraccopoli, sistemata a ridosso della città, con vista su discarica e adiacente al campo di calcio locale.
Stefano Roascio, archeologo e consigliere comunale, è il portavoce del comitato che da anni combatte per cercare di trovare una sistemazione più dignitosa a queste famiglie: «Sono ormai parecchi anni, dichiara Roascio, che queste famiglie vivono in una situazione di completo degrado. Il Comune, che ha sempre stanziato soldi a destra e manca, non è mai riuscito a destinare qualche soldo anche per loro».
Ma a seguito della recente nomina di Santiago Vacca, di Forza Italia, a sindaco della cittadina, pare che qualcosa stia cambiando infatti, ultimamente è stata messa a bilancio una somma per comprare alcune case prefabbricate, ma i tempi potrebbero essere ancora lunghi: «Se tutto va bene, conclude Roascio, se ne parlerà alla fine dell'anno, ma ho i miei dubbi».
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