La Belle Epoque rivive a Fontanella Borghese

Si intitola «Una proposta per l’Ottocento» l’esposizione che raccoglie tele, disegni e locandine a cavallo di due secoli

Laura Gigliotti

Nella rassegna «Una proposta per l’Ottocento», aperta fino al 20 marzo presso la Galleria Eleuteri di via Fontanella Borghese, appartengono tutti all’Ottocento italiano i dipinti a olio, ma sono anche del Novecento le elaborazioni grafiche. Un titolo dunque riduttivo e che non corrisponde del tutto al contenuto. Da un lato vi sono dipinti, vedute, paesaggi, ritratti, scene di genere, alcuni di artisti famosi come Francesco Paolo Michetti e Antonio Mancini, dall’altro disegni preparatori, gouache, acquerelli, tempere da utilizzare probabilmente per manifesti, stampe o cartoline, opera di grafici esperti nella comunicazione e sensibili alle innovazioni dei movimenti artistici del Novecento, come Xavier Sager, Leon Peltier, Arpad Basch, Ivo Puhonny, Paul Ranson, Bertold Loffler e altri. E sono proprio questi, che costituiscono anche numericamente una parte rilevante dell’esposizione, a suscitare la maggiore curiosità. Si tratta di illustrazioni pubblicitarie realizzate fra fine ’800 e inizio ’900, in pieno periodo Belle Epoque, provenienti dalla collezione di un architetto italiano trapiantato a Parigi e venduta dagli eredi. Un insieme eterogeneo, tipico del gusto di un collezionista privato che raccoglie «come in un almanacco - scrive Massimiliano Sardina in catalogo - le pagine sparse appartenenti ciascuna a una storia diversa, a un mondo diverso» e in qualche modo così facendo testimonia il travaglio di un’epoca. Spiccano le immagini disinibite e ironiche di corpi femminili esibiti a puro scopo pubblicitario, ma senza ammiccamenti, in modo quasi artigianale, ingenuo e diretto.
Molto interessanti anche alcune opere di piccolo formato, disegni e studi attribuiti ad artisti che hanno avuto un ruolo importante nelle avanguardie europee. In mostra fra gli altri un frontespizio ad acquarello della rivista della Secessione viennese «Ver Sacrum» di Koloman Moser e di Alberto Viani un «Nudo» del ’48 dalle linee pure ed essenziali.
Come di tradizione da Eleuteri a fare la parte del leone è la pittura ialiana dell’Ottocento. A cominciare da quella di paesaggio di Carlo Brancaccio, maestro delle marine, vicino a una pittura moderna «en plein air», che predilige Napoli e i suoi dintorni. Continuando con le bellezze di Venezia cantate dal bolognese Emanuele Brugnoli, con gli scorci della costa toscana dal colorismo intenso e luminoso di Ulvi Liegi, con gli acquerelli dedicati a Napoli di Dante Ricci, con il mare illuminato da un sole abbagliante di Oscar Ricciardi. Non mancano i ritratti come quello ricco di effetti cromatici e d’intensa luminosità di Mancini o i racconti del quotidiano, come avviene con Ludovico Cavalieri, o la Belle Epoque vista da un pittore romano come Amedeo Simonetti.

Di Michetti che trova nell’opera di D’Annunzio uno dei più forti motivi d’ispirazione sono in mostra uno studio per «Il voto» e una scultura in terracotta, «La Figlia di Iorio».
Eleuteri, via Fontanella Borghese 62, tel. 06 - 68801757. Orario: dal martedì al sabato 10-13 / 16-20, lunedì 16-20. Fino al 20 marzo.

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