Come la situazione sul fronte nella guerra in Ucraina possa essere mutata in così poco tempo è davvero inspiegabile. O meglio, l'attuale fotografia sul campo diventa comprensibile solo alla luce di un possibile passo falso di Kiev. Se, infatti, l'incursione nel Kursk sembrava essere l'operazione di svolta che avrebbe ribaltato le sorti del conflitto, adesso potrebbe trasformarsi in un'arma a doppio taglio.
Pokrovsk a rischio
Ieri il comandante in capo delle forze armate ucraine Alexander Syrsky ha riferito in una riunione del quartier generale che l'esercito ucraino è avanzato di altri due chilometri nel Kursk, portando a 5 chilometri quadrati la porzione di territorio russo sotto il controllo di Kiev. Ma a ciò che accade oltre confine corrisponde una reazione uguale e contraria - da parte russa - nell'Ucraina orientale. L'esercito di Mosca ha rivendicato la cattura di tre nuovi villaggi: Novojelanne e Kostiantynivka, nella regione di Donetsk, e Synkivka, nella regione di Kharkiv.
Tra queste conquiste la più preoccupante è il villaggio di Novojelanne, a una ventina di chilometri a sud-est di Pokrovsk, da diverse settimane obiettivo delle truppe russe che si avvicinano sempre di più, nel tentativo di sfondare le difese del nemico. Mosca, intanto, non ha mai smesso di guadagnare terreno nel Donetsk, che resta l'epicentro dei combattimenti. La resistenza ucraina a Pokrovsk, come abbiamo spiegato da queste colonne negli scorsi giorni, passa per la T054, che inanella l'arco a difesa della parte di regione ancora sotto il controllo ucraino. Se cade Pokrovsk, a seguire, sarà la volta di Kostantynivka, Chasiv Yar ma anche Kramatorsk. Con il rischio di spianare la strada fino a Pavlograd, il centro minerario più importante di tutta la nazione.
Un completo fallimento difensivo?
Ma le previsioni potrebbero essere ancora più fosche per l'Ucraina rispetto a quanto dichiarato dalle forze di Kiev. Le immagini satellitari analizzate dal gruppo OSINT finlandese Black Bird mostrano che Mosca si trova ora a soli 8 chilometri da Pokrovsk, meno che a un tiro di artiglieria. La pressione sulla città è, indubbiamente, diretta conseguenza dell'offensiva nel Kursk e, allo stesso tempo, è la battaglia che rischia di far crollare l'ultima strenua difesa costata tanto a Kiev nell'Ucraina orientale. Detto in altre parole, si tratta del fronte che può far capitolare l'esercito di Zelensky e assegnare la vittoria sul campo all'Armata di Putin.
Oleksandr Kovalenko, analista militare del gruppo Information Resistance con sede a Kiev, dalle colonne del Financial Times ha definito la situazione sul confine orientale di Pokrovsk "un completo fallimento difensivo". Analisti ma anche militari sul campo puntano ora il dito contro Syrsky, citando fallimenti sistemici e risposte inadeguate alle mutevoli condizioni del campo di battaglia. La sensazione che Pokrovsk cadrà molto più velocemente di quanto non abbia fatto Bakhmut viene avvertita come un destino ineluttabile.
Il Donetsk ucraino sguarnito
Ma la più grave delle accuse rivolte all'establishmente ucraino è quella di non stare proteggendo a sufficienza il fronte orientale. Questa settimana le truppe ucraine si sono ritirate da Novohrodivka, 8 km a sud-est di Pokrovsk. Un probabile indice di una carenza di risorse difensive, nonostante l'importanza di Pokrovsk come hub logistico. Mariana Bezuhla, la parlamentare che in queste ore denuncia il presunto insabbiamento del caso dell’F-16, ha condiviso su Facebook le foto di una visita della scorsa settimana alla linea del fronte vicino a Novohrodivka. La strada per Pokrovsk era completamente aperta, le trincee vuote. Syrsky giovedì scorso si era nascosto dietro la foglia di fico di una nota, annunciando di aver visitato la zona di Pokrovsk e rassicurando di stare lavorando per rafforzare la difesa e rifornire le brigate.
Sono ore spasmodiche a Kiev. La perdita dell'F-16 e il siluramento di Mykola Oleshchuk alimentano tensioni e malumori anche sulle linee del fronte.
Il rischio, dopo tanta fatica, è quello di vedere indebolito il sostegno tecnico occidentale alla resistenza ucraina, nel tentativo di non compromettere ulteriormente la situazione a causa di addestramenti approssimativi e dotazioni vetuste. Ma i caccia servono a ben poco se le trincee restano sguarnite: anche per queste le prossime ore restano decisive.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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