Il bello e il poeta vanno all’altare Le nuove vite di Frattini e Bondi

Svincolati da due storie sentimentali durate molti anni, i due scapoli d’oro dell’esecutivo trovano l’amore. E decidono di convolare a nozze

Il bello e il poeta vanno all’altare 
Le nuove vite di Frattini e Bondi

Per parlare d’amore aveva le poesie su Vanity Fair e il racconto di epici, anacronistici viaggi in nave verso gli Stati Uniti d’America. Quelli che servivano a ricongiungersi con una moglie statunitense (lui ha la fobia degli aerei) con la quale da tempo aveva una consuetudine formale, un po’ appannata, amidata più di dovere che di pathos. E l’altro, il bello senza tempo (meglio, di un altro tempo) del Pdl, aveva l’ultima parola di quella fidanzata intraprendente, dal nome troppo moderno (Chantal) che per loro due aveva già deciso tutto: nozze, comunicati, clamore. Così li avevamo lasciati il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, e il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Due scapoli d’oro in potenza ma sotto ingiusto embargo affettivo, due uomini imbolsiti da vite sentimentali inadatte che si sentivano di dover onorare più a lungo di quanto non fosse necessario.
Ieri la svolta, per entrambi. E l’annuncio delle nozze, per entrambi. Con amori tutti nuovi. Perché la prima vita la si sceglie di fretta, la seconda la si sceglie con cura. Perché è il vero risarcimento, la vera convinzione.

Sandro Bondi si sposerà con la «collega», la parlamentare del Pdl Manuela Repetti, che lui ha il diritto di tenere per mano quando vuole e di amare bene e alla luce del sole; Franco Frattini con la trentatreenne di Carpi, Stella Coppi, ex campionessa di golf, laureata in Economia, disinteressata ai media e genuinamente incontrata sui campi da sci, dopo aver conosciuto, solo un anno fa, il padre. Che ieri, sorpreso dalla notizia delle nozze comunicata dai telegiornali, prometteva: «Non avrei mai immaginato che i nostri rapporti sfociassero in parentela. Ho giurato a mia moglie che tratterò Franco come un genero e non come un ministro».

Bondi alla fine si cerca una vita tutta sua e malgrado la fedeltà professionale e ideologica riesce a sposare una persona che non è Silvio Berlusconi; e nei giorni scorsi, dopo aver siglato il primo comunicato congiunto assieme alla sua compagna (il plauso per la riforma sanitaria fatta in Usa dal presidente Barack Obama), ed essere apparso assieme a lei in tv, su Sky, durante un’intervista di Maria Latella, mano nella mano, si è trovato a dover difendere il suo amore dal dileggio degli scettici. Peggio, dei cinici. Per un uomo che scrive poesie e che riesce ad essere politicamente, ciecamente, coriacemente fedele a qualcuno, dileggiare l’amore è un insulto vero.

E c’è da capirlo. Per attaccare la sua storia sentimentale, i detrattori partivano da un inclemente ritratto di Manuela e finivano con un’inclemente ipotesi sull’equilibrio incerto della loro coppia.

L’avevano evinto da un’intervista doppia rilasciata da Bondi e dalla Repetti al settimanale «A», sempre di Maria Latella. Descrivevano lei come una zarina prepotente in grado di influenzare il ministro e tutte le sue scelte, perfino quelle politiche, lasciavano intendere. E immediatamente lei, sogno di qualsiasi donna, si era vista difendere e vendicare pubblicamente dal suo uomo. Come se fossero i giornali, o l’opinione pubblica, o i protocolli a dover stabilire che equilibrio debba intercorrere tra una coppia, quali scosse debbano passare tra due che si amano e di quali tregue abbiano bisogno e su quali bilance si debbano tarare i torti e le ragioni e i pesi complicati di due che provano ad essere felici assieme.

La realtà è che Frattini e Bondi, adulti, arrivati, riusciti, presumibilmente risolti dopo i rapporti che la vita ha messo loro in mezzo, sono due esempi di lieto fine.

Bombardati, provocati, spintonati nelle loro posizioni esposte, nei loro incarichi luminosi, da tentazioni frettolose, hanno invece avuto voglia di trovare un amore. E se lo portano all’altare. Dimostrando che poco importa cosa faccia un potente. C’è sempre qualcuno di cui hanno bisogno, alla fine, per poter davvero dire: allaccia le cinture, adesso si parte.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica