Giornata mondiale dell'omeopatia: cos'è e a cosa serve

"Il simile che cura il simile". Questo è il principio su cui si fonda l'omeopatia, una medicina alternativa scelta da nove milioni di italiani

Giornata mondiale dell'omeopatia: cos'è e a cosa serve

Il 10 aprile si festeggia la Giornata mondiale dell'omeopatia, una metodica clinica integrativa basata sul principio del simile che cura il simile (Similia similibus curantur) pronunciato da Ippocrate. Ciò significa che una sostanza responsabile della comparsa di disturbi in persone sane può aiutare a lenire i sintomi in soggetti malati. Secondo un sondaggio, sono ben 9 milioni gli italiani che apprezzano l'omeopatia e numerosi medici la scelgono per trattare lievi patologie quali raffreddore, insonnia, dolori articolari e muscolari.

La storia dell'omeopatia

L'omeopatia nacque a metà del 1700 ad opera di Samuel Hannemann. Il medico tedesco, insoddisfatto della medicina tradizionale, decise di sperimentare altri rimedi su se stesso e poi anche su numerosi volontari. Le prime analisi furono condotte impiegando la china, una sostanza usata per curare la malaria. In seguito ad ogni assunzione, Hannemann si rese conto che essa provocava febbre intermittente e altre manifestazioni, le stesse che la sostanza trattava nei malati.

Egli giunse così alla conclusione che lo stesso principio attivo può far ammalare o può curare la medesima patologia. A fare la differenza è la quantità. Alte dosi scatenano la malattia, basse dosi invece consentono la guarigione. Secondo l'omeopatia la diluizione del principio attivo non comporta una riduzione dei suoi effetti, ma li potenzia. Nel corso del tempo si sono affermate varie correnti della metodica. Si pensi a quella pluralista, a quella complessista e a quella omotossicologica.

Come funziona l'omeopatia

L'omeopatia utilizza sostanze diluite e dinamizzate. Tentare di trattare una patologia per mezzo dell'agente che può provocarla è una delle più generali acquisizioni della medicina empirica. I cinesi, ad esempio, praticavano la vaiolizzazione preventiva sia indossando i vestiti di un malato in piena fase di suppurazione, sia con pustole disseccate, conservate per un anno e successivamente inalate.

Plinio il Vecchio affermava che la saliva di un cane affetto dalla rabbia era in grado di proteggere dalla stessa. Ecio d'Antiochia raccomandava di mangiare la carne della vipera che aveva appena morso e Robert Fludd, nel XVII secolo, curava i tisici con diluizioni dei loro stessi escreti bronchiali dopo un'adeguata preparazione.

I medicinali omeopatici, che rientrano a pieno titolo nei farmaci integrativi, si ottengono usando sostanze di origine minerale, chimica, vegetale, animale e biologica attraverso metodi di produzione specifici, definiti nelle farmacopee ufficiali (farmacopea europea, francese, omeopatica tedesca).

Impiego dell'omeopatia

L'omeopatia è usata per numerosi disturbi: otite, dermatite, ipertensione, artrite, e ansia. Negli ultimi tempi si è focalizzata l'attenzione sul suo impiego nel trattamento delle allergie. Si tratta di una vera e propria terapia desensibilizzante che consiste nell'assumere diluizioni omeopatiche della sostanza che scatena l'allergia almeno uno-due mesi prima del periodo in cui compare la sintomatologia.

L'omeopata osserva come il singolo paziente esprime il processo morboso allergico e identifica il medicinale che nella sua totalità rispecchia le caratteristiche soggettive di quella persona. Ad esempio, per uno stesso tipo di allergia alle graminacee vi possono essere differenti sintomi che ognuno manifesta con modalità soggettive. L'omeopatia si pone l'obiettivo di curare la persona e non la malattia in sé. Il compito dell'omeopata, quindi, è quello di affiancare le cure tradizionali con terapie integrative mirate entrambe al benessere dell'individuo.

Modalità di assunzione ed effetti collaterali dell'omeopatia

I rimedi omeopatici, siano essi gocce, globuli o compresse, vanno sciolti in bocca oppure diluiti in poca acqua, preferibilmente lontano dei pasti e non in concomitanza con alcol, tabacco, cibi piccanti e sostanze altamente aromatiche come caffè e liquirizia. Previo parere medico, possono essere usati anche da bambini e donne in gravidanza per lunghi periodi di tempo. Tuttavia è bene precisare che essi non sono completamente immuni agli effetti indesiderati temporanei. Tra questi figurano:

  • Eczema;
  • Diarrea;
  • Disturbi del sonno;
  • Nervosismo;
  • Crisi di pianto;
  • Irritabilità.

Infine è necessario ricordare che la prescrizione del medicinale omeopatico adatto può essere fatta solo dal medico omeopata o dal farmacista esperto in omeopatia dopo un'attenta valutazione del paziente.

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