Berlino, altro Muro giù: i tedeschi ridono di Hitler

Violato un tabù: nella capitale tedesca grande successo del musical tratto da un film di Mel Brooks che prende in giro il Führer

Berlino, altro Muro giù: 
i tedeschi ridono di Hitler

Ha girato tutto il mondo prima di arrivare a Berlino. Il tema è troppo delicato, dicevano. Meglio di no, la gente non è pronta. Ma finalmente, dopo otto anni di insistenze, dopo aver girato il mondo in lungo e in largo, dall'Australia alla Finlandia, «The Producers», il musical di Broadway tratto dall'omonimo film di Mel Brooks, è arrivato nei teatri della capitale tedesca. Piccolo particolare: il copione del film-musical ha fra i protagonisti il Führer, Adolf Hitler.
Per questo, nonostante i 12 Tony Award (sostanzialmente gli Oscar del teatro) vinti nel 2001, in Germania non avevano mai voluto metterlo in scena, convinti che sarebbe stato un flop e che la gente non avrebbe voluto ridere della pagina più scura della propria storia. Ma proprio come nella trama del musical, quello che avrebbe dovuto essere un flop, è diventato un successo e l’Admiralspalast Theater, su Friedrichstrasse - proprio a due passi da dove il dittatore tedesco aveva la sua cancelleria - non può certo lamentarsi della scommessa. Venerdì 15 maggio, infatti, la prima dello spettacolo è stata accolta dal pubblico - inizialmente un po' titubante - con applausi a scena aperta.

«All'inizio gli spettatori tedeschi, solitamente molto poco propensi a scherzare sul periodo nazista - ha scritto il Financial Times - non ridevano immediatamente dopo le battute, quasi a capire quando potessero concedersi di ridere e quando no. Alla fine, però, rotto il ghiaccio, il teatro era pieno degli sghignazzi di tutto il pubblico». Insomma, un bel passo avanti per una città dove, proprio il giorno dell'inaugurazione, la statua di Hitler al museo delle cere era stata decapitata da un ex agente di polizia.

E allora forse per riconciliare la Germania con la propria storia, oltre al tempo, serviva anche una sceneggiatura scanzonata come quella scritta da Brooks, con un produttore teatrale in rovina che idea una truffa e punta a produrre il peggior flop di Broadway di tutti i tempi, per poi scappare con i soldi dei produttori. Per questo, acquista la sceneggiatura di un fervente nazista che vuole far rivalutare l'immagine del Führer, ingaggia il peggior regista e il peggior attore sulla piazza e cerca di far fallire lo spettacolo per scappare a Rio. Salvo venir beffato dal successo del'opera e dall'arrivo dello sceneggiatore nazista, incavolato nero per l'immagine comica che lo spettacolo dà del suo amato Führer.

Certo, per l'Admiralspalast Theater, ottenere questo successo non è stato facile e anche la campagna di marketing è stata pianificata a puntino. Ad esempio, il teatro è stato ricoperto da un grande telone rosso abbellito con salsicce e pretzels disposti in modo da ricordare una svastica, simbolo illegale nella Germania del dopoguerra. Insomma, dopo aver riscosso successo persino a Tel Aviv, «The Producers» (che a Vienna invece aveva fatto realizzare incassi tutt'altro che soddisfacenti) sta conquistando Berlino.

«Almeno - chiosa il settimanale Der Spiegel - il suo umorismo è una versione a cuor leggero del filone principale degli spettacoli sul periodo nazista, come il film “Operazione Valchiria”, con i suoi eroi della resistenza e i soliti cliché».

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