Bearzot è stato il ct dell'Italia mondiale, e l'unico ct davvero riconosciuto a ragion popolare. La sua popolarità è stata nettamente superiore a quella di Lippi. Anche se, come il ct di Germania 2006, spesso ha fatto baruffa con la stampa. Il vecio era un ct a cui voler bene, come a un vecchio padre. Un bel ricordo anche per il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi che ha inviato un telegramma di cordoglio: «Partecipo commosso al vostro dolore per la scomparsa di Enzo Bearzot indimenticabile CT della Nazionale italiana che con le sue doti aveva plasmato il gruppo di giocatori che nel 1982 vinsero in Spagna il terzo Mondiale azzurro».
Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ricorda con emozione Enzo Bearzot, il ct campione del Mondo a Spagna '82. «Il primo atto di Petrucci quando era in Figc è stata una trasferta a Udine con Bearzot commissario tecnico. L'ho conosciuto allora ed ero molto emozionato perchè lui era già un vincente, un campione del mondo e metteva timore, aveva carisma, ma era anche il ct della sincerità».
Il profilo di Bearzot è quello che ha fatto innamorare tutti gli amanti del calcio. «Lui amava fare tardi ed io facevo mattina con lui facendomi raccontare tanti aneddoti. È un esempio di lealtà, sincerità e correttezza», aggiunge il numero uno dello sport italiano. «In realtà di Bearzot è uno di quei grandi che è andato via dal mondo del calcio al momento opportuno.
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