«Abbiamo dei valori che non ha nessun altro. E non li abbiamo mai cambiati per una poltrona più comoda». Simona Tironi, assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro, non ha dubbi: «Forza Italia merita una collocazione solida». Da poco nominata vice commissaria regionale, fresca dell'exploit personale alle ultime regionali quando è stata la donna più votata di tutto il centrodestra, insieme al deputato Alessandro Sorte sta lavorando al rilancio del partito in Lombardia. «Un lavoro che partirà dai territori». Nel breve termine l'obiettivo dichiarato è tornare in doppia cifra: «Possiamo farcela, se stiamo tutti uniti. Il primo pensiero deve essere fare squadra».
Tironi, dopo l'ingresso in giunta adesso anche un ruolo operativo nel partito.
«Ovviamente sono onorata, se ne era parlato con il presidente Silvio Berlusconi poco prima del ricovero. Un riconoscimento non solo del risultato elettorale, ma anche del lavoro fatto nell'ultima legislatura. La delega che ho in giunta incarna i punti valoriali del nostro partito».
Berlusconi le ha dato qualche consiglio in particolare?
«La sera che sono stata eletta mi ha chiamata in tempo reale per congratularsi, era più aggiornato di me sulle preferenze. Mi ha ribadito quello che ci ha sempre insegnato, ossia che la dignità di una persona passa dal lavoro che deve essere anche una passione. La formazione, l'istruzione, sostenere le famiglie e aiutare le donne a conciliare il loro tempo sono sempre stati nostri temi fondanti».
Assemblee in tutte le province e delegati in ogni Comune. Come sarà il nuovo corso di Forza Italia?
«Valorizzare le persone sarà il nostro impegno. Non vogliamo accentrare, ma premiare il merito. E questo vuol dire che tutti devono avere la possibilità di rappresentare un grande partito come il nostro. Saremo in tutte le province, anche dove non è scattato un seggio. Solo partendo dai territori possiamo raccogliere consenso e portare avanti grandi progetti».
Leali con gli alleati, ma sempre fermi sui valori?
«Il presidente Berlusconi è sempre stato per il centrodestra unito. Compatti noi vinciamo e lo dimostriamo ovunque. Ora, però, non serve guardare agli altri ma andare avanti per la nostra strada. Non abbiamo mai cambiato i nostri valori per comodità e siamo sempre rimasti fedeli anche nei momenti più difficili. Stiamo portando a casa dei risultati e siamo ancora l'ago della bilancia».
Eppure c'è stato più di un tentativo di occupare l'area politica di Forza Italia.
«Ma adesso l'ha capito anche il Terzo Polo: hanno provato a chiamarsi in tutti modi, ma non sono mai decollati. Chi in passato ha fatto scelte diverse, col senno di poi non starà sicuramente sorridendo. O perdi la memoria e cominci una seconda vita, oppure per me è difficile salire su un palco e sostenere il contrario di quanto fatto fino a ieri».
Lei non ha mai avuto dubbi su Forza Italia?
«Ho avuto diverse richieste, anche nei momenti più duri, da partiti che erano in cima alle classifiche. Ma la coerenza non ha prezzo. Così come il rispetto verso il più grande uomo politico di sempre».
L'anno prossimo ci sono le europee. Una Forza Italia forte conviene anche a Giorgia Meloni?
«Direi che non può farne a meno. Ci siamo sempre dimostrati un alleato sincero e affidabile e ci stiamo impegnando anche sulle europee. Le politiche ci hanno aiutato a scaldare i motori per le regionali e poi per le città. Alle amministrative, dove avevamo uomini di valore siamo andati molto bene, lo dimostrano le preferenze espresse a tanti nostri candidati. Oggi quei motori devono restare accesi».
Berlusconi intanto migliora e potrebbe essere dimesso.
«La gratificazione più grande è stata sentire parole bellissime nei suoi confronti da politici che non l'hanno mai pensata come lui. Hanno riconosciuto l'enorme valore politico e umano.
La sua grinta ci arriva tutti i giorni, anche attraverso quei video che vuole fare a tutti i costi per dirci che lui c'è. Berlusconi per noi è una guida importante, un esempio per tutti i giovani: la sua è un'energia che non dovrebbe mai mancare a nessuno».
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