Bigliettaio sui bus, Marchi frena: «Vediamo prima quanto costa»

Il ritorno del bigliettaio sui bus romani? Sì, anzi forse. L’operazione-nostalgia suscita infatti più di una perplessità. Come quella espressa dall’assessore alla Mobilità Sergio Marchi, in particolare sull’aspetto economico della faccenda: «Per mettere in pratica il ritorno dei bigliettai - fa notare Marchi - bisogna costruire un percorso amministrativo e avviare una concertazione con i sindacati. E bisogna valutare quanto potrebbe costare introdurre nuovamente queste figure». Ma non è un no secco, tutt’altro. «Istintivamente - concede Marchi - la reputo una cosa che mi mette simpatia ed è utile». Contraria invece la Cisl, che per voce del segretario romano con delega ai trasporti Salvatore Biondo, parla di un’operazione «non necessaria. Visto che la finalità è la lotta ai portoghesi perché un bigliettaio su ogni linea quando basterebbero i controllori che possono benissimo gestire questo aspetto?». Biondo è d’accordo sulla necessità di aumentare i controlli sui mezzi, ma è convinto che non se ne debbano occupare né i bigliettai né gli autisti, soluzione quest’ultima che renderebbe «il servizio ancora meno efficiente».
Alla fin fine quindi gli unici a dirsi entusiasti quasi senza riserve sul ritorno del bigliettaio sono i romani, che sul tema sono stati consultati dall’Osservatorio Ermes con un sondaggio che ha fatto emergere un mix di nostalgia, maggiore bisogno di sicurezza, legalità. I dati dell’indagine, condotta su 2509 persone con più di 16 anni di età, sono stati presentati ieri dai presidenti delle commissioni consiliari turismo Alessandro Vannini Scatoli e alla mobilità Antonello Aurigemma. Il 40 per cento dei viaggiatori ha detto di non sentirsi sicuro durante il giorno mentre il 68 teme di essere aggredito di sera. Il 39 per cento ha detto di essere stato testimone spesso di atti di vandalismo mentre per l’81 per cento degli intervistati la percentuale di chi non paga è molto o abbastanza alta.

Non solo: per il 22 per cento dei favorevoli si creeranno nuovi posti di lavoro. Pochi i contrari (16 per cento) che temono maggiormente l’aumento dei costi per l’Atac e ritengono sia una misura inefficace per la sicurezza.

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