Birra, vento e tradizioni che cosa scoprire nell’isola di smeraldo

È in edicola mercoledì con «il Giornale» la guida Traveler di National Geographic che fa tappa in Irlanda, terra in cui l’ospitalità è sacra

Roberta Pasero

La chiamano Ireland of the Welcomes, perché mai come in questa terra l'ospitalità è sacra. La definiscono Celtic Tiger perché il Paese con una zampata ferina ha saputo risollevare le sorti economiche dei suoi abitanti. È l'Irlanda, l'isola di smeraldo, l'isola delle magie e dei misteri, dove ancora si crede negli spiriti dei boschi e nel potere delle sorgenti, dove spesso si fanno offerte alle divinità della natura e cerimonie tra antiche pietre e monoliti.
È questa la nuova tappa del giro del mondo in compagnia di National Geographic, raccontata nella guida Traveler in edicola con il Giornale da mercoledì 24 maggio (euro 7 e 90 oltre il prezzo del nostro quotidiano) che vi porterà in un Paese storicamente diviso in due, di qui l'Ulster, più in su l'Irlanda del Nord martoriata da anni di terrorismo. Un Paese unito però da alcuni dei più celebri personaggi della letteratura mondiale, da Oscar Wilde a James Joyce, da Samuel Beckett a Roddy Doyle, da capolavori cinematografici come L'Uomo di Aran o La moglie del soldato, Il mio piede sinistro o The commitments, e da fenomeni musicali come Van Morrison e gli U2 che hanno raccontato l'atmosfera di una nazione dalle mille inquiete sfaccettature.
Si parte dalla vivace Dublino, da esplorare a piedi passando da Grafton Street, la via dello struscio, al Temple Bar, il quartiere più trendy della città, dal parco St. Stephen Green al Trinity College, un'istituzione che ha laureato milioni di irlandesi alla cattedrale di San Patrizio e allo stabilimento della Guinness, la birra scura nazionale, senza dimenticare i luoghi celebri della Dublino letteraria, a cominciare dal James Joyce Trail che percorre fedelmente gli spostamenti dell'eroe di Ulisse. Poi con gli itinerari consigliati dagli esperti di National Geographic si parte alla scoperta delle varie contee irlandesi, verso alcuni degli angoli più belli al mondo, zigzagando tra miniere e rovine religiose, palazzi palladiani e castelli con vista strategica, o inerpicandosi lungo la strada costiera con deviazioni a Cork, Dingle, Galway, Donegal e ovunque porta il vostro spirito di avventura.
Si volta pagina ed eccoci arrivati nell'Irlanda del Nord, una terra dove i dissidi religiosi sono anche un fatto di colore: di qui l'arancione simbolo dei protestanti, di là il verde, tinta dei cattolici. Lo si comprende bene quando il 12 luglio le strade di questa parte dell'isola si affollano degli uomini dell'Ordine di Orange con bombetta e fascia arancione che marciano per commemorare la vittoria del re protestante Guglielmo III sul sovrano deposto Giacomo II nella battaglia di Boyne del 1690, mentre il 17 marzo, giorno di San Patrizio, e il 15 agosto, festa dell'Assunzione, i cattolici tutti vestiti di verde prendono parte alle manifestazioni dell'Antico Ordine degli Irlandesi fondato per chiamare a raccolta guardie del corpo per i preti perseguitati. Anche qui sono tanti gli itinerari suggeriti nelle sei contee che la compongono, partendo da Belfast da visitare magari su un black taxi, in apparenza un taxi nero, in pratica un autobus che percorre rotte regolari facendo salire e scendere i passeggeri alle apposite fermate.
Ma, come sempre, non c'è soltanto storia e cultura nelle quattrocento pagine della guida firmata National Geographic.

C'è dell'altro, dalle informazioni turistiche ai consigli per gli acquisti, dal calendario dei festival e delle festività ai suggerimenti gastronomici basati su abbinamenti che solo in apparenza sono azzardati come il connubio ostriche e pinta dell'immancabile birra Guinness, il champ (puré di patate e scalogno) o il colcannon (patate, cavole, cipolle e panna acida), da gustare da soli o in compagnia mentre il sole cala all'orizzonte e il vento spazza via le nuvole da un cielo quasi sempre capriccioso.

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