Blanc preme, Lippi aspetta La panchina di Ferrara adesso diventa scomoda

Racconta un saggio delle panchine (leggi alla voce Mondonico): «Quando i presidenti cominciano a pensare di capirne di calcio è la fine». Avrà letto le ultime parole fumose di Jean-Claude Blanc, spettacolare perfino nel convincere i lavoratori di Caselle a lasciar partire la Juve con destinazione Israele. Ieri mattina incombeva uno sciopero del personale dei servizi a terra, ma monsieur le President se li è giocati tutti. Magari con lo stesso piglio con cui ha detto: «Juve, hai finito i jolly! Non c’è più spazio per sbagliare. Ma il gruppo è giusto, lo staff pure: resteremo così». Chiaro che ormai anche Blanc ne capisce. Dunque...
Dunque, cominciamo il conto alla rovescia su quanto tempo Ciro Ferrara resisterà sulla panchina della Juve. Il discorso più ottimistico dice: fino al termine della stagione. Poi via libera ad un’altra faccia giovane. Non è un caso lasciar partire il conto proprio da oggi, prima giornata del girone di ritorno di Champions: il Maccabi Haifa finora ha sempre perso (invece in campionato ha 8 vittorie su 8) e la Juve conta di non rovinargli la serie. Ma la gente di Ferrara non può permettersi di uscire dalla Champions. Dovrà galoppare. «E trasformare in determinazione e gol, la rabbia per la sconfitta con il Napoli», ha ammesso ieri il tecnico dopo altre amenità. «Firmerei solo per la vittoria». Ma pensa!
Altrimenti il conto alla rovescia potrebbe subire un’accelerata. Finora gli sbandamenti bianconeri sono figli di colpe congiunte fra giocatori e tecnico. Ma gli svarioni dell’allenatore sono stati talmente evidenti da lasciar il dubbio che non sia ancora maturo per una grande squadra. Gli addebiti? Troppi errori nei cambi, quell’assetto difensivo da banda del buco, che ricorda tanto l’anno passato, e così i numerosi infortuni con ricadute, la difficile collocazione di Diego, il tempo impiegato per trovare un assetto di squadra più adatto ai giocatori.
A discolpa, va aggiunto che certe balordaggini di mercato (Grosso non è un difensore, Felipe Melo è stato pagato uno sproposito e non rende) sono addebitabili al resto dello staff e magari al presunto suggeritore occulto. Ormai nessuno nega più che l’anno prossimo Lippi potrebbe essere della compagnia, ma non come allenatore. Suggerimento per suggerimento, c’è da pensare che il ct abbia allungato qualche idea circa formazioni e cambi. Ed allora tornano pure gli errori di Ferrara. Lippi ha spesso pasticciato.
Ecco, da stasera in poi, l’allenatore novello dovrà dimostrare che sbaglia da solo o che comincerà a sbagliare di meno. Non basterà Buffon a salvare la sua panca, ci vorrà un bel lavoro di tutta la difesa. C’è da avere i brividi. Più realistico che quadri il centrocampo e gli attaccanti ci prendano più spesso, ora che perfino Amauri “palla al piede” è diventato Amauri “palla in gol”. Anzi, il brasiliano ha rassicurato tutti, dicendo che «nulla è perduto, perfino in campionato».

Come se i 7 punti di distacco dall’Inter, dopo 11 partite, non fossero già una sentenza. Nulla è perduto, solo se l’Inter si prende un po’ di vacanza. Sennò la Juve dovrà badare al secondo posto e ad una dignitosa figura in Champions. In altro caso? Elementare Blanc.

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