Valencia, i morti sono 207. E non è finita

Venti comuni senza acqua né luce, l'allarme sciacalli e le polemiche sull'allerta

Valencia, i morti sono 207. E non è finita
00:00 00:00

La zona sud della Comunidad Valenciana sembra un'immensa palude metropolitana da bonificare. Le immagini satellitari del prima e dopo tolgono il respiro e rendono appieno l'idea di cosa sia accaduto e di quanto tempo sarà necessario per riportare la regione a una parvenza di normalità. Ciò che preme maggiormente in queste ore è sostenere chi è stato colpito dalla calamità, e recuperare tutte le salme.

Ieri a Valencia è arrivato il ministro degli Interni Fernando Grande-Marlaska, che proprio dalla capitale levantina coordinerà in prima persona i soccorsi. Quando gli viene chiesto quanti morti ci saranno ancora sotto al fango, nelle case o tra le auto incastrate, allarga le braccia. Se non è un segno di resa poco ci manca. Dopo aver riscattato i cadaveri che penosamente galleggiavano, ora vigili del fuoco ed esercito (2mila i soldati al lavoro) scavano nel fango e tra i detriti, sperando di trovare ancora qualche superstite. «Moltissime persone erano ai piani bassi delle case, nei garage, tentando di mettere in salvo le auto. Possono esserci persone ancora vive fra coloro che si trovano in questa situazione» spera il ministro della Difesa Margarita Robles, ma in un tunnel i vigili del fuoco hanno trovato vittime dentro una trentina di auto aggrovigliate. Al momento i corpi senza vita recuperati sono 207, ma secondo le varie testimonianze raccolte tra gli abitanti all'appello potrebbero mancare fino a 200 persone. L'emergenza resta alta, con circa 366mila abitanti senza acqua potabile e 15mila al buio. Sono numeri spaventosi che generano ancora maggiore rabbia nella popolazione che punta il dito contro la mancata segnalazione dell'arrivo del ciclone Dana da parte del governo locale e dei centri d'emergenza. Sul banco degli imputati è salito il presidente de la Generalitat valenciana Carlos Mazón, ieri a fianco di Grande-Marlaska nell'opera di coordinamento. Non è certo il momento di regolare i conti, ma sono in molti, a partire da alcuni ministri della Moncloa, a volere la sua testa. La prima denuncia in tribunale per la cattiva gestione è stata presentata dall'organizzazione politica locale Manos Limpias, che ha chiesto l'apertura di un'indagine contro il capo dell'Agenzia meteorologica spagnola (Aemet), María José Rallo del Olmo, e contro il direttore dell'Agenzia valenciana per la sicurezza e la risposta alle emergenze, Emilio Argueso, per strage.

La tensione intanto sta crescendo nelle zone più colpite, e non aiutano di certo alcune bufale diffuse ieri sui social, secondo le quali ci sarebbe stato un assalto ad un'armeria. Lo stesso messaggio incoraggiava la popolazione a difendersi con armi da fuoco per evitare assalti. Nel frattempo le manette sono scattate ai polsi di 75 persone: la miseria umana di questi individui li ha condotti a saccheggiare case abbandonate, auto e negozi. Qualcuno si è persino spacciato per pompiere, bussando alle porte e derubando gli abitanti. Le autorità non escludono il coprifuoco a partire dalle 20.

In giornata intanto riaprirà la linea ferroviaria per Barcellona.

Dopo il rinvio di Valencia-Real Madrid in programma oggi, è stata cancellata anche l'ultima tappa della stagione del motomondiale in programma dal 15 al 17 novembre. Di fatto non esiste più la pista del circuito ubicato a Cheste, così come è stato spazzato via dalle acque il centro d'allenamento del Levante, secondo club calcistico di Valencia.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica