Boccia e Conidi spiegano la "Musica mia" degli italiani

Su Raidue alla domenica un viaggio nella canzone popolare. Dalla Roma di Petrolini al blues napoletano

Boccia e Conidi  spiegano la "Musica mia" degli italiani
00:00 00:00

C'è un nuovo programma che ha un obiettivo fondamentale: riscoprire la musica popolare, quella delle nostre comunità, insomma la musica che è spesso l'origine della canzone d'autore. Si intitola Musica mia, la prima puntata è andata in onda domenica 9 su Raidue e domani, 16 marzo, dalle 14 sarà trasmessa la seconda di questo ciclo composto da 16 appuntamenti.

A condurla ci sono Lorella Boccia e Marco Conidi, che hanno già mostrato un buon affiatamento nel primo episodio. Lei entusiasta e curiosa. Lui cantautore di razza. Insieme hanno «esplorato» Roma, che è uno dei centri della nostra canzone popolare non solo grazie allo stornello, ma anche grazie alle influenze che anche oggi si riversano sulla produzione pop e rap. «Spesso il dialetto ha una capacità di sintesi che non si trova nella lingua italiana», spiega lui che, dopo belle esperienze da solista e da autore, è leader dell'Orchestraccia e gira costantemente l'Italia con le proprie canzoni ed è la figura ideale per raccontare un mondo troppo sottovalutato e qualche volta addirittura strumentalizzato: «È un errore strumentalizzare politicamente queste cose», conferma lui. In effetti nelle canzoni popolari ci sono non soltanto melodie che poi, pari pari, sono state trasportate quasi identiche in tante canzoni di musica leggera, ma c'è anche una ricerca stilistica, persino poetica, che merita l'approfondimento. Ad esempio, come racconta Conidi, Ettore Petrolini in Tanto pe' cantà ha inserito, grazie al suo autore, il verso «perché me sento un friccico ner core» che non era solo una bella immagine lirica, ma anche l'ammissione dell'angina pectoris che poi l'avrebbe condotto a morte prematura. In poche parole, nelle canzoni popolari ci sono le storie che raccontano la nostra Storia. Non a caso, in ogni puntata ci sono due ospiti speciali.

Uno è Ambrogio Sparagna che Conidi definisce «una enciclopedia vivente» e fa un racconto della storia della musica popolare arricchendolo con esempi suonati. E l'altro è Edoardo Sylos Labini che a ogni puntata entra nel dettaglio di una singola canzone. Un programma che mancava.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica