«Boicottaggio? La politica ha perso un’occasione»

Lo ammetto: ho subito il fascino del mondo dello spettacolo, ma un altro oro mi strega di più

Obiettivo ripetersi. Quattro anni fa, Aldo Montano salì sulla pedana di Atene ancora sconosciuto e vinse l’oro olimpico nella sciabola. E adesso è pronto a rimettersi in gioco. Intervenuto ad un incontro promosso da Technogym, fornitore ufficiale delle Olimpiadi di Pechino 2008, l’oro olimpico di Atene 2004 ha parlato a tutto campo, sia della sua vita con una sciabola in mano, che del suo ingresso dirompente nel mondo dello spettacolo.
In questi quattro anni si è parlato più di lei per le sue apparizioni televisive che per le sue imprese sportive...
«Gli impegni sportivi sono sempre stati al primo posto della mia vita, anche quando ho subito il fascino del mondo dello spettacolo. L’importante è avere vicino persone che capiscano le tue esigenze e che sanno che non si può vivere di solo sport».
Lei comunque ha sempre respirato aria di scherma anche a casa...
«Mio padre e mio nonno parteciparono alle passate edizioni delle Olimpiadi, salendo tutti e due sul podio. Io ho rappresentato la terza generazione di un Montano medaglia olimpica: tutto questo è molto bello».
Cosa è cambiato rispetto ad Atene?
«Alle Olimpiadi del 2004 ero un outsider: il pensiero di vincere era lontanissimo da me, eppure ho vinto l’oro individuale e l’argento a squadre. A fine giugno, ho vinto la tappa di coppa del Mondo a Las Vegas: è chiaro che andrò in Cina per ripetermi».
Teso?
«L’Olimpiade è una gara strana, a volte assurda. Dovrò essere bravo a tramutare la tensione in energia positiva».
Obiettivi?
«Non me ne pongo: punto al massimo. E comunque spero di essere soddisfatto di quello che avrò fatto».
Chi saranno gli avversari da battere?
«Ungheresi e francesi su tutti. Ma anche cinesi, che in questi anni stanno uscendo fuori alla grande».
Userà qualche gesto scaramantico o porterà con lei qualche oggetto portafortuna?
«Sono un superstizioso di natura: a Pechino porterò con me una valigia intera di monili, anelli e oggettini vari: la maggior parte sono regali dei miei amici...».
Le piace avere i suoi amici vicino durante le gare?
«Tantissimo... Infatti ho chiesto a tutti quanti di essere presenti a Pechino: mi piace sentire il loro tifo. Purtroppo molti di loro non ci saranno...».
E la sua fidanzata? Sarà a Pechino?
«Vorrebbe venire, bisogna solamente risolvere alcuni problemi di organizzazione...».
Sesso prima delle gare. Istruzioni per l’uso...
«È una diceria che piace tanto agli allenatori, ma non credo sia determinante ai fini della prestazione in pedana. Dipende da atleta ad atleta. L’importante è arrivare giustamente tesi all’appuntamento olimpico».
Cassarà, campione europeo, non sarà a Pechino per colpa di uno strano regolamento del Cio che esclude a rotazione due gare a squadre della scherma...
«Purtroppo sono le regole. Regole assurde che privano l’Italia di una medaglia quasi sicura, ma che uno sportivo deve saper accettare. Tra quattro anni ad esempio, toccherà a noi...».
Intanto avete rischiato tutti quanti di non partecipare: per molto tempo si è parlato di boicottaggio.
«Se andava fatto un boicottaggio, doveva essere la politica a muoversi per prima.

Non si può chiedere agli atleti che si preparano da una vita di fare altrettanto. Forse bisognava pensarci prima e non assegnare i Giochi alla Cina: per me gareggiare a Stoccolma, Parigi o Pechino è uguale».
Per finire, faccia una promessa...
«Se vinco, smetto di fumare».

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