Kamala Harris "benedetta" da Obama. Lei: "Pronta per il dibattito tv"

Arriva l'atteso endorsement dell'ex presidente e della moglie Michelle. La promessa dem sbarca su TikTok e lancia il primo spot: "Per la libertà"

Kamala Harris "benedetta" da Obama. Lei: "Pronta per il dibattito tv"
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Sbarca su TikTok, dove i meme la premiano: «Ho pensato fosse il momento», annuncia. Intanto diffonde il primo spot della sua campagna elettorale con due chiari messaggi: «Salvate la democrazia» e «scegliete la libertà». Infine - last but not least - Kamala Harris riceve la benedizione politica più attesa fin qui, quella dei due pesi massimi del Partito democratico, Barack Obama e la moglie Michelle.

«Kamala», si sente chiamare al telefono ed è la voce dell'ex presidente democratico. «Ehilà», risponde la vicepresidente degli Stati Uniti e promessa candidata democratica, sorridente e in tono confidenziale. Con una telefonata immortalata in un video diffuso via social dalla campagna elettorale dell'asinello (il Partito democratico) è arrivato ieri l'endorsement più significativo per Kamala Harris. Dopo giorni in cui ci si chiedeva del perché ancora Obama non si fosse ancora pronunciato, quale momento avrebbe scelto per farlo, alla fine l'ex inquilino della Casa Bianca, dall'alto dei suoi due mandati e di una stella che non si è mai offuscata nella base dem, ha rilanciato in Rete, in contemporanea con l'ex first lady Michelle e con la stessa Harris, il filmato in cui viene mostrata la sua chiamata di sostegno alla candidata democratica nella corsa alla White House. Obama scrive di aver telefonato «a inizio settimana» a Kamala per darle il suo endorsement e con lui la moglie. «Ti abbiamo chiamato per dirti che non potremmo essere più orgogliosi di sostenerti e fare tutto quello che possiamo per aiutarti in questa elezione fino allo Studio Ovale», dice Obama. Prima ancora si esprime Michelle: «Non posso fare questa telefonata senza dire alla mia ragazza, Kamala, sono orgogliosa di te, farai la storia». Lei ringrazia commossa per il sostegno «mostrato in tutti questi anni», «che significa più di quanto io possa esprimere». Poi promette: «Ci divertiremo, anche».

Il morale è alto in casa dem adesso che i punti persi da Joe Biden nelle dure settimane delle polemiche sulla salute del presidente sono stati recuperati nei sondaggi nazionali e secondo un'ultima rilevazione New York Times/Siena College fra Donald Trump e Kamala Harris c'è un solo punto di differenza (48% a 47% con il tycoon avanti, a livello nazionale), mentre lo scarto era di 6 punti con Biden a inizio luglio. La campagna elettorale è partita anche se si attende l'annuncio cruciale, sulla scelta del vice di Kamala, e si aspetta l'ufficialità della candidatura.

Lo scontro comincia a entrare nel vivo. Lo dimostra lo spot diffuso da Harris, che indica agli elettori la posta in gioco alle elezioni presidenziali di novembre, la scelta su quale Paese costruire, «un Paese di caos, paura e odio» (e intanto scorrono in video le immagini di Trump) oppure un Paese di libertà (colonna sonora «Freedom» di Beyoncé), «libertà di progredire, sentirsi sicuri dalla violenza delle armi, prendere decisioni sul proprio corpo, in un Paese dove nessun bimbo debba vivere in povertà, dove tutti possiamo permetterci l'assistenza sanitaria, dove nessuno è sopra la legge». È un inno a combattere per un'America diversa quello di Kamala Harris, perché «quando si combatte, si vince». Ed è un po' quello che serve al popolo dem per ritrovare motivazione, dopo le fiacche performance di Biden. Kamala non si sottrae all'idea del dibattito televisivo con Trump. «Sono pronta. Andiamo», risponde a un giornalista della Cnn. Trump, intanto, cerca di sminuire l'avversaria e non le concede nemmeno lo status di candidata. Continua a storpiare il suo nome e dipinge una situazione di confusione in casa democratica, anche se tutti sono d'accordo sul nome di Harris: «Potrebbero ancora cambiare idea.

Stanno temporeggiando per trovare un candidato migliore», sostiene il portavoce della campagna del tycoon, Steven Cheung, mentre spiega che non ci sarà alcun dibattito fino a quando il Partito democratico non designerà ufficialmente la candidata. Segnali di nervosismo. La partita, che sembrava chiusa a favore di Trump, si è riaperta. Mancano 101 giorni a Usa 2024.

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