Bonino e la piazza: «Io sono con voi, e non voi con me»

UTOPIA «Dobbiamo essere noi a dare l’esempio di una politica alta»

Per Emma Bonino quello di ieri è stato il sabato della folla. Forse meno di quanta se ne aspettasse a piazza del Popolo (250mila secondo gli organizzatori, 25mila secondo la questura) ma comunque l’occasione per provare a galvanizzare un esercito sparuto e male organizzato, tenuto in corsa soltanto dagli errori altrui e dai magistrati. Comunque, è così, e la radicale candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione ne prende atto: «A questa piazza voglio chiedere aiuto perché possiamo vincere qui e in altre regioni». Aiuto? Sì, aiuto: «Chiedo a voi però - spiega Bonino - che per qualche ora al giorno siate candidati presidenti. Io sono con voi, non voi con me: è questo che fa la differenza. Quello di fine mese è un appuntamento importante per la riscossa democratica. Sono grata a tutti i partiti della coalizione uno fra tutti Pier Luigi Bersani: non abbiamo mai fatto finta di essere uguali ma abbiamo fatto lo sforzo di mettere insieme le nostre idee. Ciò di cui abbiamo bisogno non è conflittualità ma discussione. Come diceva Anna Politkovskaja “i sentimenti tiepidi non servono”. Io non ne ho, spero che non ne abbiate neanche voi». In termini di entusiasmo di piazza, nulla di meglio nel tiepido pomeriggio prefestivo.
Prima della manifestazione, Bonino aveva lanciato dei moniti: «Dobbiamo dare noi l’esempio di una politica alta. Gandhi diceva “siete voi il cambiamento che volete vedere nel mondo”, mi auguro e voglio che sia non tanto e non solo una manifestazione contro un regime da basso impero, come ormai si vede in tutte le sue manifestazioni, ma che sia una manifestazione per un grande Lazio responsabile, orgoglioso di sé che sa trovare il suo posto in Europa e nel mondo. Credo ci siano davvero tutte le possibilità che questo territorio e questa Regione possano essere rilanciate, economicamente e della dignità delle persone per un rilancio umano». E ancora, a microfono aperto: «Serve un nuovo inizio a partire dalla concezione della politica. Spero di rappresentare anche chi in passato ha votato altro ma ora sente come noi il bisogno di legalità, pulizia, rispetto delle regole, decenza e decoro istituzionale. Noi dobbiamo essere la speranza, la proposta e non solo la sterile protesta. Un mondo diverso è possibile, dipende da voi tutti ma occorre essere alternativi al vecchio e al regime da basso impero».
Bonino ieri ha anche parlato di par condicio, e alla domanda di chi le chiedeva se dopo la decisione per le reti Mediaset e Sky di riammettere il talk show anche la Rai li ripristinerà, ha così risposto: «Io credo che la Rai non possa fare diversamente, lo doveva fare ben prima. Il cda Rai si riunisce lunedì, il problema è che mai nessuno prima aveva eliminato i talk show, ciò che si richiedeva era che invece di invitare sempre La Russa o la Polverini invitassero i candidati governatori. Discutere dei problemi che ponevano Floris o Santoro, ma per una volta che non ne discutessero i soliti noti ma anche magari alcuni ignoti, la Bresso, Vendola o altri».

Bonino, a margine di una visita al mercato Trionfale, ha anche ricordato che la battaglia fatta per una presenza equilibrata sulle reti Rai «pareva un assalto a chissà quale libertà di informazione, adesso perdendo due settimane siamo arrivati punto e a capo e mi auguro che questo serva a far conoscere ai cittadini i loro candidati Governatori. È impensabile dire che i Governatori hanno tutti questi poteri e poi far conoscere sempre i soliti noti, peraltro scelti con bilancini non sempre trasparenti».

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