Boselli e Sdi ostaggio dei radicali

Arturo Diaconale

C’è più rosa che pugno nel simbolo nato dalla fusione tra i radicali di Marco Pannella ed i socialisti di sinistra di Enrico Boselli. Anzi, più i giorni passano, più ci si rende conto che la rosa, intesa come temi programmatici cari a radicali, tende a ricoprire ed a cancellare del tutto il pugno, concepito come rimasuglio di identità socialista.
Non era stato difficile preconizzare che questa sarebbe stata la sorte di un residuo di partito formato solo da pezzi di vecchia nomenklatura e segmenti di antica clientela del Psi ed un movimento d’opinione privo di grandi strutture ma abituato da decenni a fare battaglie e testimonianze d’idee. Rispettando tutte le previsioni Pannella ha pannellizzato Boselli. Al punto che il progetto originario fondato sull’ipotesi di creare all’interno del centro sinistra un’area laica, radicale e socialista formata dal Pr, dallo Sdi e dagli scissionisti del Nuovo Psi guidati da Bobo Craxi, è fallito miseramente. Lo stesso Bobo Craxi, che pure non aveva avuto esitazioni a rompere in due tronconi il Nuovo Psi costruito con Gianni De Michelis pur di inseguire l’obiettivo della riunificazione con lo Sdi e di dare vita ad una nuova forza radical-socialista nel centro sinistra, ha gettato la spugna. Ha proclamato il fallimento del disegno di riunificazione socialista, ha denunciato la pannellizzazione dello Sdi ed ha preannunciato l'intenzione, nell’impossibilità di seguire il progetto originario, di stringere alleanze diverse. Magari con l’Udeur di Clemente Mastella.
Si dirà che queste vicende non cambiano il corso della storia politica del Paese. E, soprattutto, la sorte perversa che sembra condannare i socialisti italiani ad una diaspora infinita ed i laici ad un destino immodificabile di divisioni e individualismi privo di reali sbocchi politici.
Tutto ciò è vero. Fin troppo vero. Ma c’è modo e modo di favorire la diaspora. E c’è modo e modo di perseguire gli egoismi individuali buoni per la testimonianza ma non per l'azione politica.
La triste sorte del soggetto radical-socialista del centro sinistra indica che il modo seguito è stato il peggiore. Bobo Craxi ha mandato all’aria il Nuovo Psi per finire come eventuale ruota di scorta di Mastella. Boselli ha seppellito lo Sdi per diventare un radicale di complemento, uno di quelli “usa e getta” con cui Pannella ha sempre realizzato le sue brillanti operazioni mediatiche. E lo stesso Pannella, benché sia riuscito nell’impresa di soffocare la speranza della riunificazione socialista a sinistra con il suo laicismo spinto, scopre oggi che la sua presenza nell’Unione non è affatto gradita.


Certo, male che vada il leader radicale può sempre mandare a quel paese il tremebondo Romano Prodi e riprendersi la libertà di testimoniare da solo l’esistenza dei radicali. Uscirà malconcio dalle elezioni. Ma avrà almeno avuto la soddisfazione di aver gridato. Ma gli altri? A casa. E zitti e muti!

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