Giornate difficili per il Carroccio. Proteste, contestazioni e defezioni. La base scricchiola, i vertici traballano. E i malumori nascono proprio a Varese, dove Umberto Bossi ha fatto nascere il movimento che poi è diventato Lega Nord. E l'elezione di Maurilio Canton a segretario provinciale della città lombarda si è trasformata nell'occasione per contestare il Senatùr. Renzo Bossi, consigliere regionale lombardo della Lega Nord e figlio del leader del Carroccio, è per la linea dura.
Contro i dissidenti che due settimane fa hanno contestato il padre durante il congresso provinciale di Varese, Bossi junior chiede la mano ferma e una presa di posizione che serva da esempio per tutti i militanti. "Se qualcuno non è più d'accordo con il progetto della Lega e del segretario federale Umberto Bossi - ha detto a margine della seduta di oggi del Consiglio regionale - ci sono mille altri partiti e movimenti da poter costituire". Quanto alla presunta lista di "epurandi" da parte della nuova segreteria provinciale guidata da Maurilio Canton, evocata dal "maroniano" sindaco di Varese Attilio Fontana, Bossi junior, senza entrare nel merito, ha ribadito: "Chi non è d’accordo, se vuole, andrà in un altro partito".
Lunghi stralci di un video girato da un delegato, che ha ripreso probabilmente con un telefonino i momenti più tesi del congresso provinciale della Lega Nord di Varese, sono stati pubblicati ieri pomeriggio da alcuni quotidiani on line. Immagini nitide e un audio chiaro confermano le ricostruzioni dell’assemblea che si è svolta a porte chiuse il 9 ottobre e che ha portato alla contestata nomina del bossiano Canton a segretario provinciale, dopo che i due candidati "maroniani" erano stati fatti ritirare. Negli spezzoni, oltre agli interventi duramente critici di tre delegati, si può vedere e sentire il segretario federale Umberto Bossi concludere il suo intervento: "Logicamente mi auguro che votiate Canton, senza storie, non date spazio ai giornali che sono là ad aspettare solo quello", di scrivere che "la Lega si rompe", ma "la Lega non è divisa". A quel punto il presidente del congresso Andrea Gibelli si è detto pronto a procedere per acclamazione, essendo Canton candidato unico. E sono iniziate le clamorose richieste di "voto, voto" (presente ancora il Senatur, che alla fine parlerà di "un paio di ex fascisti") da parte di chi non era d'accordo - e dal video sembrano essere stati tanti - contrapposte ad alcuni "Bossi, Bossi".
Chi ha girato il video sedeva nelle primissime file.Ed è proprio contro queste contestazioni che Bossi junior chiede il pugno forte. "Chi non è d’accordo - ha intimato il figlio del Senatùr - se vuole, andrà in un altro partito".
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