Mosca - Braccio di ferro reale o semplice gioco delle parti? Gli analisti s'interrogano sui rapporti tra Putin e Medvedev, rispettivamente premier e presidente della Russia. Con le elezioni presidenziali 2012 sempre più vicine, il tandem che guida Mosca da quattro anni potrebbe avere i giorni contati. Qualcuno pensa che ormai siamo vicini alla rottura. Frequenti sono stati, negli ultimi mesi, gli attriti pubblici tra i due leader. Ormai saremmo vicini alla resa dei conti finale. Nelle ultime settimane il presidente Dmitri Medvedev ha guadagnato consensi e portato a segno una serie di "smacchi" politici sul suo premier e mentore Vladimir Putin. Il nervosismo ai vertici della politica russa si fa sempre più palpabile, con i funzionari di partito che iniziano a schierarsi da una parte o dall’altra del tandem, da cui dovrebbe uscire il candidato forte alle presidenziali 2012.
Russia Unita sta con Putin La formazione di maggioranza, "Russia Unita", da giorni ribadisce pubblicamente il proprio appoggio al premier Putin, mentre si starebbe cercando un partito in grado di sostenere la candidatura di Medvedev prima dell’avvio ufficiale della campagna elettorale.
Gli ultimi screzi tra i due Putin ha compiuto gravi incursioni di campo, come la condanna dell’intervento della coalizione internazionale in Libia, definito una "crociata", costringendo il presidente a richiamarlo pubblicamente all’ordine. Dal canto suo, il Cremlino è entrato a gamba tesa nella sfera di competenza del governo, imponendo l’uscita di scena dei ministri-manager nelle aziende pubbliche. Una vera e propria campagna di epurazione degli uomini di Putin in settori chiave come energia e finanza, lanciata in nome della modernizzazione del paese. Nell’ultimo botta e risposta a mezzo stampa, la settimana scorsa, Medvedev ha fatto sapere che deciderà "molto presto" se presentarsi per un secondo mandato, mentre il premier ha chiesto tempo e confuso le acque, facendo intendere che potrebbero candidarsi entrambi.
Gli scenari possibili Secondo il Wall Street Journal, il premier si farebbe da parte appoggiando un Medvedev bis, in vista della creazione di una nuova classe politica, a lui sempre fedele, ma più adatta ai tempi moderni che richiedono il favore dei partner occidentali e stimoli innovativi. Lungi dall’uscire di scena, Vladimir Vladimirovich continuerebbe, così, a esercitare il suo potere da capo del governo, dietro il volto più rassicurante di Dmitri Anatolevich. Uno scenario "da successione" è ipotizzato anche dal quotidiano Gazeta.
ru, secondo cui è difficile capire se l’eventuale candidatura di Medvedev sarà espressione di un "suo volere personale" o piuttosto il frutto di un "diversa atmosfera sociale" che impone un cambio di volti e regole del gioco. Anche l’elettorato inizia a spostarsi sull’idea di una candidatura di Medvedev, pur rimanendo forte il sostegno a un ritorno di "zar Vlad".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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