Bruciano il negozio, donna in fin di vita

La coppia riesce a liberarsi e fuggire all’esterno gridando. I vicini svegliati dalle urla avvertono il 112

Attimi di terrore alla frazione Concesa di Trezzo sull'Adda. Prima l'irruzione in una macelleria gestita da islamici e poi l’incendio che ha mandato in ospedale in gravi condizioni una coppia di nordafricani. La donna in particolare, con un terzo del corpo ustionato, è in prognosi riservata. Le fiamme hanno anche provocato un’esplosione che ha disintegrato la palazzina scuotendo la tranquilla quiete del centinaio di abitanti residenti sulle rive del fiume. Mezz’ora di fiamme e fumo a culmine di una rapina che sa tanto di avvertimento.
Tutto inizia nella tarda serata di sabato. Sono da poco passate le 22.30 e nel negozio «En Noud» di via Biffi 1, gestito dai due extracomunitari, in regola con il permesso di soggiorno, fanno irruzione tre nordafricani a volto scoperto. Dentro non ci sono clienti data l'ora e la coppia sta sistemando la merce dagli scaffali al frigo, dopo una giornata di duro lavoro.
I malviventi non hanno paura e nemmeno mostrano un minimo di esitazione. Anche perché sono armati di lunghi coltelli affilati. Solo poche parole spicce per quella che all’apparenza sembra una rapina come tante altre avvengono nella Martesana. Nel negozio è il caos. Urla, minacce e al tentativo di reazione delle vittime, i banditi rispondono con pugni e schiaffi. Poi spingono A.G., 36 anni di origine marocchina e il marito T.A.,42 anni, egiziano, dentro la cella frigorifera tra i quarti di bue congelati. Sarà poi la loro salvezza.
Infatti dopo aver razziato tutto quanto possibile i tre cospargono di benzina l’intero locale e poi appiccano il fuoco abbandonando i due al loro destino dentro la cella frigorifera. Poi come se niente fosse salgono sull’auto con cui erano arrivati e se ne vanno senza che nessuno riesca ad accorgersi di quanto era successo.
Dentro nel frattempo scoppia l'inferno. Le fiamme prendono ben presto gli arredi. Miracolosamente la coppia riesce a liberarsi spaccando la porta della cella. Ma una volta nella macelleria inizia per loro la lotta contro le fiamme e il fumo che hanno invaso il locale. Attraversano di corsa il corridoio e poi stremati riescono ad arrivare nel mezzo della strada pochi istanti prima che un’esplosione faccia saltare tutto quanto il palazzo. Un'unica lingua di fuoco che dal piano terreno si propaga al seminterrato utilizzato come magazzino e al piano terra dove c'è un’abitazione al momento vuota.
Marito e moglie danno l’allarme urlando a squarciagola. Alcuni vicini si svegliano e telefonano ai carabinieri. Arrivano i vigili del fuoco di Monza e Gorgonzola che dopo un’ora riescono a vincere il rogo. A.G. e T.A.

vengono portati a Niguarda. La più grave appare la donna. Ora è in prognosi riservata. Ha ustioni di secondo grado sul 35 per cento del corpo. Il marito invece è ricoverato con bruciature sul 20 per cento del corpo e ne avrà per 30 giorni.

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