Bruxelles, Monti non si sbilancia sul suo futuro

Il presidente del Consiglio Mario Monti è a Bruxelles per il vertice del Consiglio europeo. Finiti i lavori nel corso di una conferenza stampa gli chiedono cosa ne pensi degli endorsement ricevuti in Europa - oltre che in Italia - sul suo impegno diretto in politica anche nel 2013. Lui preferisce non rispondere: "Non mi sembra né possibile né opportuno per me entrare su questo tema che riguarda gli elettori italiani e l’offerta che ci sarà o non ci sarà di partiti o personalità in occasione elezioni".

Prende tempo il professore. Di fatto, quindi, non esclude la propria corsa. Quanto agli apprezzamenti ricevuti dall'estero il premier osserva: "Sdrammatizzarei questa sensazione di stranezza" perché "ormai è normale commentare e dira la propria sulla politica interna dei paesi stranieri". E fa un esempio concreto, le elezioni degli Stati Uniti: "Quando ci sono le elezioni americane ogni cittadino italiano si sente in dovere si esprimere la sua preferenza". Difficile, in questo caso, dargli torto.

Monti entra sull'argomento rispondendo a Massimo D'Alema, che dalle colonne del Corriere gli aveva consigliato di stare lontano dalla bagarre elettorale, intimando ai partiti di non utilizzare il nome del professore per una lista. Il diretto interessato replica con sottile ironia: "I consigli, quando vengono da persone autorevoli che stimo molto e alle quali in passato ho chiesto io stesso consigli, li prendo in considerazione. Non ho letto questa intervista e comunque non intendo entrare su questo tema oggi".

Tornando suitemi a lui più congeniali, quelli economici, il premier si limita a evidenziare questo: "Nessuno si illuda che la crisi sia andata via per sempre.

E' saggio incorporare nelle menti di ciascuno che ci vuole altro per considerare scomparsa, in questa fase storica, qualsiasi minaccia di nuova crisi finanziari". Un avvertimento, quindi, a non abbassare la guardia.