C’era una volta Valentino, il santo Festa d’amore tra storia e leggenda

Mille modi per dire «Ti amo». Una festa che fa girare milioni di euro in fiori, gioielli, abiti, cioccolata ma che rimane fonte di scherno, accusata di conformismo. Eppure è un appuntamento imprescindibile per cuori sensibili e spesso anche per portafogli sensibili. E come ogni tradizione che si rispetti, spiega Alessandro Cecchi Paone «Tutto si riconduce al testo di Apuleio, la storia dell’“Asino d’oro”, dove gli esseri umani uniscono eros e consapevolezza creando “voluttà”, perchè l’amore non è fatto solo di istinto ma anche di ragione e di sentimento. In sostanza Eros è anche Cupido perchè ciò che si colpisce è il cuore». Così mentre la freccia scocca con mille espressioni persino i cattolici ricordano San Valentino, vescovo romano nel 270 d.C. che decretò febbraio come il mese della rinascita: una stagione durante la quale le case venivano pulite con sale. Verso la metà del mese iniziavano le celebrazioni dei lupercali che tenevano i lupi lontano dai campi coltivati. Questo Ordine dei sacerdoti, si recava alla grotta in cui, secondo la leggenda, la lupa aveva allattato Romolo e Remo e qui compivano sacrifici propiziatori. Il sangue degli animali veniva sparso lungo le strade in fertilità. Per la gioventù romana era considerata come una vera lotteria d’amore. Maschi e femmine che adoravano questo dio venivano messi in un’urna e un bambino sceglieva a caso le coppie che vivevano in intimità fino a quando il rito della fertilità veniva compiuto. Nel 496 d.C. Papa Gelasio annullò questa festa pagana sostituendola con quella di san Valentino Vescovo, martirizzato dall’Imperatore Claudio II in quanto univa in matrimonio le coppie alle quali l’imperatore aveva negato il consenso. Prima della esecuzione si era innamorato della figlia del suo carceriere firmandola «dal tuo Valentino». E se hai un cuore d’oro Carpisa ha voluto realizzare con Vogue Italia un’operazione per combattere l’Aids che mette in vendita a soli 10 euro una borsa dorata con catenella e simbolo rosso di Anlaids che sembra un corallo. (www.carpisa.it). A supportare l’iniziativa Daria Bignardi, Beatrice Borromeo, Ellen von Unwerth, Rula Jebreal, Valeria Marini, Marta Marzotto, Cristina Parodi. Ma esistono anche regali che sanno riempire il cuore come ad esempio la collezione Jelly in Jelly o l’orologio Feel my Love, Windlove (per cambiare la forma di un pendente) o il Rubacuori numero 2, luccicante e splendente a forma di farfalla che vola via, perchè si sa, l’amore è un attimo... Se si vuole passare a un discorso d’arte più serio c’è Jeames Rivièr in via Brera 2 con «Tantocosì», gioielli, orologi, borse, accessori, pensati in nome di «Amor omnia vincit»: il pezzo forte di questo design presente alla collezione permanente del Louvre, è «Isole innamorate», in oro bianco, perle e diamanti. Mentre De Wan (Corso Matteotti 20) contro l’anoressia ha pensato al braccialetto «Aisserona» e realizzato le «Hiridee Pearls» garantite 10 anni da portare al polso delle modelle, Guinness dei primati.

La Pasticceria Marchesi, non solo prende per la gola con cioccolatini studiati, ma la signora Maria Rita, moglie del titolare Angelo, ha esposto numerose foto di Doisneau sul tema dell’amore accompagnate da versi di Hikmet del 1942: «Il bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti, E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto».

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