Aggressione all'arbitro, stangata per l'ex Milan Fonseca: rivedrà il campo il 30 novembre

L'ex alenatore rossonero ha pagato caro le intemperanze contro il direttore di gara: la scusa dell'Ucraina non è servita a ridurre la squalifica

Aggressione all'arbitro, stangata per l'ex Milan Fonseca: rivedrà il campo il 30 novembre
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Stangata doveva essere e stangata è stata: Paulo Fonseca ha pagato a duro prezzo l'aggressione ai danni dell'arbitro durante il match valevole per la 24esima giornata di Ligue 1 tra il suo Lione e il Brest.

L'ex allenatore del Milan è stato come prevedibile, visto il gesto eclatante e il grande clamore suscitato in Francia, e non solo, punito duramente dalla Commissione disciplinare del massimo campionato transalpino, che ha inflitto ben 9 mesi di squalifica: ciò significa che non rivedrà il campo fino al prossimo 30 novembre. Se ciò non bastasse, la sanzione disciplinare ricevuta gli impedirà anche di accedere agli spogliatoi della squadra fino al 15 settembre.

I fatti

L'episodio risale alla scorsa domenica 2 marzo, quando il Lione si trovava impegnato in un incontro casalingo contro il Brest particolarmente delicato, dal momento che non vincerlo avrebbe potuto significare staccarsi ulteriormente in classifica dalle posizioni più prestigiose e quindi dire addio alle già flebili speranze di agganciare la qualificazione diretta alla prossima edizione della Champions League.

Fonseca ha perso le staffe nei minuti finali della partita, quando, con i suoi in vantaggio per 2-1 il Var è intervenuto per richiamare l'attenzione a causa di un sospetto tocco di mano all'interno dell'area del Lione, verifica peraltro conclusasi con un nulla di fatto dato che il direttore di gara non ha decretato il tanto temuto calcio di rigore. L'allenatore portoghese si è scagliato contro l'arbitro Benoit Millot, insultandolo e affrontandolo in modo plateale con un testa a testa che ha fatto rapidamente il giro del web e delle trasmissioni sportive di tutto il mondo.

L'inevitabile cartellino rosso e il vano tentativo di placare la sua furia da parte dei giocatori del Lione hanno fatto da contorno a un episodio che non poteva restare impunito, data la sua platealità. Lo stesso direttore di gara, nel referto, ha parlato di"una situazione che è degenerata in un vero e proprio atteggiamento intimidatorio. Dopo l'espulsione ha continuato in modo ancora più impressionante, come per tentare di colpirmi con una testata".

A fare ancora più discutere sono state le scuse dell'ex Milan in conferenza stampa, che ha tentato una difesa in extremis lasciando intendere di avere una qualche motivazione valida per giustificare il suo gesto violento:"Non dovevo comportarmi così e mi scuso, ma non entro nei dettagli", aveva spiegato dopo la conclusione dell'incontro. Motivazioni poi emerse nel faccia a faccia col Consiglio disciplinare, in cui avrebbe cercato di motivare il suo nervosismo come conseguenza dello stress per la guerra in Ucraina, Paese natale della moglie. Non solo le scuse non sono valse, ma la sanzione disciplinare è andata oltre i 7 mesi previsti da regolamento in caso di minacce e intimidazioni all'arbitro.

Sébastien Deneux, presidente della Commissione

disciplinare, ha definito l’atteggiamento di Fonseca "intimidatorio e minaccioso", dichiarando che “un allenatore della Ligue 1 è prima di tutto un educatore e certi comportamenti sono inaccettabili".

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