Caso Osimhen, chiesto il rinvio a giudizio per Aurelio De Laurentiis

Il presidente del Napoli accusato di falso in bilancio. Ipotizzate plusvalenze fittizie nelle operazioni di acquisto del calciatore nigeriano e del greco Manolas

Caso Osimhen, chiesto il rinvio a giudizio per Aurelio De Laurentiis
00:00 00:00

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, con l’accusa di falso in bilancio. L’indagine, condotta dai pubblici ministeri Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano, si concentra sulle presunte plusvalenze fittizie realizzate dal club tra il 2019 e il 2021, coinvolgendo anche il dirigente Andrea Chiavelli e la società Calcio Napoli.

Le operazioni sotto inchiesta: Osimhen e Manolas

Le contestazioni riguardano in particolare due operazioni di mercato: l’acquisto dell’attaccante Victor Osimhen dal Lille nel 2020 per oltre 71 milioni di euro e la cessione contestuale di quattro calciatori (il portiere Orestīs Karnezīs e i tre giovani Liguori, Manzi e Palmieri che non hanno mai giocato per Les Dogues), valutati circa 20 milioni, e il trasferimento di Kostas Manolas dalla Roma al Napoli nel 2019, con la parallela cessione di Amadou Diawara ai giallorossi. Secondo l’accusa, entrambe le operazioni avrebbero generato "plusvalenze fittizie per decine di milioni di euro", gonfiando artificiosamente i bilanci del club.

L’ipotesi accusatoria

I magistrati sostengono che "le valutazioni attribuite ai giocatori ceduti nell’operazione Osimhen non corrispondevano al loro effettivo valore di mercato" e che "gli stessi calciatori non hanno mai militato nelle fila del Lille, non disputando alcuna gara ufficiale per il club francese". Inoltre, l’accusa sottolinea che "le operazioni contabili hanno alterato la rappresentazione della situazione patrimoniale del Napoli, consentendo al club di apparire più solido sotto il profilo finanziario".

La difesa di De Laurentiis

Dal canto suo, De Laurentiis, interrogato nell’aprile 2024, aveva respinto ogni addebito, affermando che il club non aveva alcun bisogno di ricorrere a plusvalenze fittizie, avendo una situazione finanziaria solida e regolare.

L’avvocato Fabio Fulgeri, legale del patron del Napoli, aveva definito – durante la fase delle indagini preliminari - le accuse "infondate e prive di riscontro oggettivo". L’avvocato aveva dichiarato: "È un dato oggettivo che il Napoli non abbia bisogno di fare plusvalenze, il bilancio è noto a tutti ed è un bilancio assolutamente in regola. Non c’era bisogno di nessun artifizio per l’iscrizione al campionato italiano".

Sulla possibilità di un processo, Fulgeri aveva aggiunto: "Noi cerchiamo di dimostrare che l’ipotesi di reato iniziale è infondata. Non c’era nessuna necessità di gonfiare i valori per favorire la società sotto il profilo patrimoniale e sotto il profilo sportivo. La posizione della società è corretta e legittima".

Possibili sviluppi giudiziari e sportivi

L’inchiesta, oltre a possibili conseguenze penali per De Laurentiis e il Napoli,

potrebbe avere ripercussioni anche in ambito sportivo. La Procura federale della Figc, guidata da Giuseppe Chiné, sta monitorando la vicenda e potrebbe acquisire le nuove carte per valutare eventuali sanzioni disciplinari.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica