Ibrahimovic ricorda Raiola: "Mi hai fatto come sono ora"

Dopo il ritiro dal calcio giocato, lo svedese ripercorre la sua carriera dedicando un ricordo commosso all'amico di una vita, il primo a credere fermamente in lui. Nel post, però, si dimentica l'Inter: un errore corretto prima che scoppi la polemica

Ibrahimovic ricorda Raiola: "Mi hai fatto come sono ora"
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Nonostante faccia di tutto per essere sopra le righe, quasi fastidioso nella sua tracotanza, nei suoi paragoni blasfemi, gli osservatori del fenomeno Ibrahimovic hanno sempre avuto la sensazione che stesse recitando una parte, quella del simpatico sbruffone, che ostenta sicurezza per trascinarsi dietro lo spogliatoio col suo esempio. Al Milan, nonostante non giocasse da un pezzo, il suo vero ruolo nello scudetto fu quello di motivatore, di fratello maggiore, pronto a dare coraggio ai giovani nei momenti critici. Ora che ha appeso gli scarpini al chiodo, Zlatan Ibrahimovic può svestire, poco alla volta, gli scomodi panni di WonderIbra, del personaggio esagerato, per far intravedere l’uomo dietro alla maschera, quel ragazzino paracadutato ad Amsterdam da un giovane con un gran talento per gli affari.

Proprio perché non deve più dimostrare niente a nessuno, può finalmente parlare dal cuore. Lo ha fatto poche ore fa sul suo profilo Instagram ma in maniera molto diversa dal solito. Il messaggio è onesto, quasi sentimentale, lontano mille miglia dalle sparate che l’avevano reso famoso in tutto il mondo. Queste sono parole che il suo alter ego Zava, immortalato dal successo televisivo mondiale “Ted Lasso”, non avrebbe mai detto. Ora WonderIbra può andare in pensione, lasciando che a parlare sia Zlatan l’uomo.

Lo sgarbo all’Inter, subito corretto

Le parole sembrano sgorgare dal cuore del ragazzo che si sentiva ingabbiato dal conformismo della fredda Malmö, con la voglia di spaccare il mondo e dimostrare di essere davvero il migliore, proprio come aveva sempre creduto. Nel ricordare una carriera straordinaria, il pensiero va al fratello maggiore, quel Mino Raiola che aveva creduto in questo ragazzone svedese tanto da portarlo all’Ajax, tra lo scetticismo generale. Quando Zlatan dubitava, Mino era lì al suo fianco, a spingerlo a fare sempre meglio. “È iniziato tutto con un sogno, una chimera che è riuscita a trasformare ‘non è possibile’ in ‘posso farcela’. Sono nato a Malmö, cresciuto ad Amsterdam, diventato più saggio a Torino. Ho imparato a lottare come un leone a Barcellona mentre a Milano mi hanno aiutato a crescere. A Parigi ho espanso i miei orizzonti, a Manchester mi hanno fatto sudare tanto mentre a Los Angeles mi sono divertito. Alla fine, ho trovato la pace nella mia nuova casa, Milano”.

San Siro Ibrahimovic coreografia

Le parole che dedica a Raiola, scomparso l’aprile dell’anno scorso, sono più volte al futuro che al passato. “Mi hai fatto come sono ora e la vera eredità che spero di lasciarmi dietro sono tutti i nuovi Zlatan che aiuterò a crescere. Tutti i giocatori che hanno un cuor di leone nel petto, tutti coloro che hanno il fuoco negli occhi, tutti quelli che riescono a capire che niente è davvero impossibile. Grazie per tutto. Mino, ce l’abbiamo fatta! La corsa è finita, è stato un viaggio magnifico. Mi manchi”. Un saluto e un omaggio tutto sommato semplice, onesto come solo Zlatan ha sempre saputo essere, anche quando gli consigliavano di essere diplomatico. Eppure le polemiche non riescono a rimanere lontane da Ibrahimovic. Appena pubblicato il post qualcuno fa subito notare come non ci sia alcun riferimento all’Inter, squadra dove il giovane Ibra ha vissuto stagioni importanti.

Prima che si scateni la solita tempesta in un bicchier d’acqua, ecco la correzione, con lo svedese che elenca, una dopo l’altra, le squadre della sua vita calcistica, in rigoroso ordine cronologico. Meglio così; fare polemiche anche su un omaggio ad un vecchio amico sarebbe stato un peccato.

Siamo però incuriositi dal riferimento ai “nuovi Zlatan”: cosa ha in testa Ibra? Il corso a Coverciano? Entrare nella dirigenza del Milan? Seguire le orme dell’amico Mino o dell’amico Paolo? Una cosa è certa: qualunque cosa deciderà di fare, siamo sicuri che non passerà inosservato. A voi stabilire se sia un bene o un male.

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