L'Avellino e le promozioni ogni "morte di Papa". La curiosa coincidenza nel calcio

Le promozioni del club irpino continuano ad essere legate a eventi nefasti che accadono al Papa di turno. Una storia cominciata nel lontano 1958

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Quando l'Avellino conquista una promozione, al Papa succede sempre qualcosa: la fatale coincidenza si è verificata di nuovo. E anche stavolta la tempestica è stata rapidissima. Due giorni fa, nel sabato di Pasqua, i lupi guidati da Raffaele Biancolino hanno festeggiato la promozione in Serie B, battendo il Sorrento 2-1 sul neutro di Potenza. Oggi 21 aprile, nel giorno di Pasquetta è arrivata la triste notizia della scomparsa di Papa Francesco.

Le sorti del club irpino e quelle del Santo Padre di turno si sono intrecciate più volte, in un susseguirsi di nefaste casualità, che ha davvero dell'incredibile. Si parte, appunto, dal lontano 1958: il 9 ottobre muore Pio XII, nel campionato appena iniziato di quarta serie e a fine anno l’Avellino conquisterà la promozione in Serie C. Al soglio pontificio sale Giovanni XXIII, che resterà alla guida del Vaticano fino al 1963, anno del suo decesso e di un ritorno in C della squadra irpina, che era retrocessa appena l’anno prima. Ma non finisce qui. Nel 1963 diventa papa Giovanni Montini, che assume in nome di Paolo VI. Quindici anni di papato, fino al 1978, anno della sua morte. E di quella di Giovanni Paolo I, Albino Luciani, che restò al soglio pontificio per soli 33 giorni prima del suo decesso. E in quell’anno, il '78, con la morte di due papi, ci fu per l’Avellino la prima storica promozione in A.

La storia si ripeta ancora. lungo pontificato di Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II, cominciato nel '78', si concluderà nel 2005 con la morte del papa polacco. E il 19 giugno dello stesso anno, l’Avellino batte il Napoli 2-1 nella finale playoff per accedere alla Serie B. Nel 2013 non c’è la morte di un Papa ma, per la prima volta nella storia del Vaticano, le dimissioni di un Pontefice. Lascia Benedetto XVI e ancora una volta l’Avellino, finito di nuovo in C, conquista la cadetteria. E siamo al 2025: i lupi guidati da Biancolino ottengono la promozione diretta sabato scorso. Chi aveva già fatto gli scongiuri, viste le precarie condizioni di Papa Francesco, si è dovuto arrendere, visto che la macabra coincidenza si è verificata di nuovo.

Gli scettici però penseranno che si tratta solo di una suggestione. E a sostegno di questa tesi c'è da dire che i verdi hanno conosciuto promozioni, anche in anni per così dire "tranquilli" dal punto di vista vaticano. Il 1995, il 2003, il 2007: tutte stagioni che hanno visto i lupi risalire categorie senza che nessun Pontefice abbia lasciato la Santa Sede. Senza contare il 1949, anno della prima storica promozione in Serie B, quando Pio XII era ancora ben saldo sul soglio pontificio. E anche nel 2019, anno della vittoria in Serie D, Papa Francesco stava benissimo.

Insomma, è vero anche l’opposto: non ogni promozione è stata seguita o accompagnata da un evento papale. E non ogni Papa è deceduto al fischio finale di un Avellino vittorioso. Si tratta di coincidenze, per quanto suggestive, destinate prima o poi a terminare. O a proseguire chissà ancora per quanto.

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