Serie A, Genoa-Juve si giocherà a porte chiuse. Ecco il motivo

Turno senza pubblico sia per i rossoblù che per i blucerchiati al Ferraris a seguito degli scontri fra tifosi nel derby di Coppa Italia vinto dagli uomini di Sottil. A entrambe le tifoserie vietate le prossime tre trasferte. Vandalizzato il murales in onore di Vialli

Serie A, Genoa-Juve si giocherà a porte chiuse. Ecco il motivo
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L'ufficialità non si è fatta attendere. Gli scontri del derby della Lanterna di Coppa Italia fra Genoa e Sampdoria - match vinto ai rigori dai blucerchiati - sono costati carissimo ad ambedue le tifoserie. Dopo le determinazioni dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, infatti, il prefetto di Genova, Cinzia Torraco, ha deciso che la sfida di domani fra Genoa e Juventus, valida per la sesta giornata di Serie A, si giocherà a porte chiuse. Medesima decisione per la Samp, che il prossimo 4 ottobre ospiterà la Juve Stabia senza tifosi fra le mura di Marassi. La decisione, però, non si è limitata alla sola gara fra le mura amiche delle due società: gli scontri fra ultras prima, durante e dopo il derby, sono costati una ulteriore stangata. Le tifoserie di Genoa e Sampdoria, infatti, non potranno assistere alle prossime tre trasferte dei rispettivi club. I tifosi rossoblù salteranno dunque le sfide fuori casa contro Atalanta, Lazio e Parma; per i blucerchiati, invece, quelle di Modena, Cesenza e Cittadella.

Paolo Cortis, presidente uscente dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, aveva auspicato il pugno duro da parte del prefetto: "Avevamo attribuito al derby rischio 4, il livello più alto, con rinforzi di polizia veramente importanti. Sapevamo che era una situazione esplosiva. C’era la speranza, rimasta tale, di evitare grandi problemi, i presidenti delle società hanno fatto anche tutto il possibile per creare situazioni di equilibrio ma quando si parla di ultras di questo livello si tratta solo di avere a che fare con violenti in cui la componente sportiva è veramente minima. Il bilancio di 36 feriti è pesantissimo. Il Casms ha suggerito delle misure da adottare al prefetto di Genova che dovrà poi emettere a breve giro il provvedimento. Normalmente le gare a porte chiuse si evitano per non trovarsi davanti a situazioni peggiori, ma in questo caso c’è una forte volontà di dare un segnale, anche a costo di dover risolvere qualche problema al di fuori dello stadio. Noi ci saremo come sempre, ovviamente. Ripeto, 36 feriti non sono sopportabili, purtroppo le forze di polizia fungono ormai da scudo umano e non è accettabile".

Già molte ore prima del calcio di inizio in programma alle ore 21.00 di mercoledì 25 settembre, Genova era blindata fra sirene e scontri. Le due fazioni fin dal pomeriggio hanno iniziato ad affrontarsi e gli scontri sono andati avanti fino a notte fonda. Il bilancio definitivo è di 38 feriti. Di questi 26 sono appartenenti alle forze dell'ordine e 12 i tifosi. Tre gli ultras arrestati: un supporter blucerchiato per resistenza a pubblico ufficiale, e due francesi arrivati da Marsiglia per il gemellaggio con i genoani che facevano parte di un gruppo di 12 fermati e identificati in Questura.

Al termine del match gli scontri sono andati avanti tra Marassi e la stazione di Brignole e c’è stata anche la triste coda di un raid vandalico al Molo

dell'Amicizia che a marzo era stato intitolato a Gianluca Vialli. Ignoti hanno tagliato le sciarpe blucerchiate appese alla ringhiera davanti all'altare laico che rende omaggio all'attaccante morto nel gennaio 2023.

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