Va bene il calcio, ma pensate alla scuola

La lettera di un papà alla Federcalcio: c'è un conflitto logistico negli orari tra scuola e partite di calcio

Va bene il calcio, ma pensate alla scuola
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«Buongiorno, vi scrivo sperando di avere riscontro sul tema degli orari delle partite, facendola breve per i ragazzi che a scuola il sabato escono alle 13 diventa complicato essere nei vari campi alle 14 per poi giocare alle 15. Molti genitori lavorano il sabato e ho visto ragazzi non potersi presentare o alcuni pagarsi il taxi, spesso non ci sono partite a seguire e basterebbe spostarle di 30 minuti per eliminare tutti gli inconvenienti. Grazie comunque».

È la lettera di un genitore, non è specificato se «uno» o «due», indirizzata alla Federcalcio e alla rivista di calcio dilettantistico Tuttocampo, si tratta di una logica e «umana» richiesta di agevolare la giornata dei ragazzi, minorenni, impegnati a scuola e, nel pomeriggio, convocati dalle rispettive formazioni giovanili.

Esempio clamoroso di rispetto dei ruoli, invece di firmare la farlocca «giustifica» per far saltare l'ultima ora di lezione («si richiede l'uscita anticipata per motivi famigliari») ed inviarla al preside, il papà ammirevole ha scelto l'indirizzo della massima istituzione calcistica per affrontare e risolvere

un piccolo problema organizzativo. Se la richiesta verrà esaudita, la pagella scolastica sarà salva, non così certamente quella agonistica. Si teme però la protesta dei tassisti, rischiano di perdere giovanissimi clienti.

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