Calderoli mette il turbo all’Aula: un emendamento ogni 10 secondi

Il leghista presidente di turno: «Votiamo che agosto si avvicina». E Zanda lo applaude

da Roma

«Ora basta pavoneggiarsi...». Sfodera un sorriso Willer Bordon quando sfila a pochi metri da un sorridente Roberto Calderoli. E si concede una battuta che riassume il clima di un tranquillo sabato pomeriggio a Palazzo Madama, guardato con terrore bipartisan da tutta l’Aula, vista l’annunciata maratona sull’indulto con voto previsto quasi a notte. Già, perché prima a lenire e poi a cancellare lo sgomento dagli occhi dei senatori ci ha pensato qualche ora prima proprio Calderoli. Che subentrato a Franco Marini alla guida dell’Aula si è rimboccato le maniche e ha affondato sull’acceleratore. Con una spiegazione eloquente e persuasiva che non poteva non conquistare gli applausi dell’Assemblea tutta: «Avanti! Votiamo, votiamo, che agosto si avvicina...».
E così, avanti tutta. Con il vicepresidente di Palazzo Madama che conferma le sue doti di «velocista istituzionale» e si conquista l’eterna gratitudine di chi, annusata l’aria, sta già al telefono con la segretaria a dirgli di anticipare l’aereo. In Aula rimbomba una sola voce, quella di Calderoli. Che legge come fosse un’obliteratrice emendamenti su emendamenti. E ancora: «Votiamo, votiamo, votiamo». Stabilisce pure un record, se chi si è preso la briga di cronometralo giura che il ritmo sia di un emendamento ogni dieci secondi. Incredibile, almeno fino a ieri. E tanto corre Calderoli che mette in votazione pure alcuni emendamenti dell’Italia dei Valori già ritirati in mattinata. Lo fa notare il senatore dipietrista Sergio De Gregorio: «Presidente, capisco la velocità ma nella fretta lei sta mettendo ai voti anche gli emendamenti che ho provveduto a ritirare insieme alla collega Rame. Non mi pare corretto». Calderoli non si scompone. «Gli emendamenti - replica - sono tutti uguali. Gli uffici non sono riusciti a stralciarli, lo faranno dopo». Poi, siparietto con un altro esponente dell’Italia dei Valori, Nello Formisano. «Anche per venire incontro alla sua voce - dice il senatore - chiedo il voto per procedimento elettronico...». Si continua a ritmo incessante, con i senatori che guardano Calderoli con occhi ammirati e ormai sicuri di aver scampato una calda domenica romana.
Tanto è l’entusiasmo che è il vicecapogruppo dell’Ulivo Luigi Zanda a farsene ambasciatore.

«Voglio congratularmi per la professionalità e l’ottima conduzione della seduta», dice alzandosi in piedi. L’applauso è scrosciante e sincero. Calderoli non perde l’occasione: «Durante la Finanziaria, quando ero espressione della maggioranza, facevo anche di meglio...».

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