Il calendario dei detenuti per aiutare i bambini reclusi con le madri a Rebibbia

I dodici scatti mostrano la vita all'interno dell'istituto di pena. Il ricavato verrà devoluto all'associazione che si occupa dei piccoli costretti a crescere dietro le sbarre con le loro mamme.

Si mettono a nudo e si mostrano senza pudori nella loro debolezza. Ma lo fanno per una nobile causa. Per aiutare chi è costretto, suo malgrado, a condividere una vita dietro le sbarre. Sono i detenuti del carcere di Rebibbia, insoliti protagonisti di un calendario ora in vendita nelle edicole e nelle librerie. Dodici scatti per raccontare attraverso le immagini come vivono gli ospiti del penitenziario. Il ricavato sarà devoluto all'associazione «A Roma insieme», che si occupa della ventina di bambini del nido della casa circondariale femminile di Rebibbia. Nel calendario, realizzato dalla docente nel carcere Maria Falcone ed edito da Infinito Edizioni, vengono ritratti i detenuti tra i banchi di scuola, in biblioteca, nei campi e nelle diverse attività creative e ricreative. «Questa iniziativa - commenta il consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà Gianluca Peciola - accende i riflettori sulla condizione di vita nelle carceri italiane, resa più difficile dall'inaccettabile sovraffollamento che non sarà risolto dal ddl Alfano recentemente approvato, il quale consentirà a 7mila detenuti di scontare a domicilio le pene non superiori a un anno».

In occasione della presentazione del progetto, a Palazzo Valentini, il garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni ha ricordato che in Italia i reclusi sono 70mila, per una capienza delle strutture di solo 40mila posti. «Sono presenti 25mila tossicodipendenti - ha detto Marroni - per i quali il carcere non è il luogo adatto per il reinserimento nella società ma diventa un luogo di inasprimento di rapporti e tensioni».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica