Roma - "Siamo a questo paradosso: tutte le forze politiche ed il governo si sono dichiarati consapevoli che, a meno che il governo non presenti un decreto, c’è il rischio di una sostanziale paralisi dell’attività legislativa della Camera". È la preoccupazione espressa dal presidente della Camera Gianfranco Fini, al termine della riunione dei capigruppo di Montecitorio, osservando il fatto che l’attività dei parlamentari si chiude a metà settimana. "Il paradosso - aggiunge Fini - è che il decreto è uno strumento previsto ma l’abuso è stato stigmatizzato come negativo".
L'allarme di Fini L’attività del Parlamento è a rischio paralisi. Dopo lo sfogo di ieri, Fini torna in mattinata a lanciare l’allarme sulla scarsa attività dell’Aula di Montecitorio che anche questa settimana, come la precedente, lavorerà solo di martedì e mercoledì. "La situazione paradossale - ha detto Fini - è che le forze politiche e di governo sono consapevoli che senza un ricorso alla decretazione da parte del governo, si rischia la sostanziale paralisi dell’attività legislativa". Fini ha parlato di "un paradosso perchè l’eccessivo ricorso alla decretazione d’urgenza è stato sempre stigmatizzato" in quanto scavalca il Parlamento. "Non è normale", ha aggiunto il presidente della Camera, che anche questa settimana i lavori dell’Aula termineranno di mercoledì.
Il dibattito in capigruppo A sollevare la questione in capigruppo, ha spiegato l’esponente dell’Udc, Michele Vietti, dopo che la commissione bilancio di Montecitorio ha negato il parere positivo al provvedimento sulla semplificazione dei rapporti tra Pubblica amministrazione facendo slittare alla prossima settimana la normativa promossa dal ministro Renato Brunetta. "Il punto vero - ha detto Vietti - è che la commissione bilancio nega la copertura a qualunque provvedimento parlamentare e in questo modo stoppa l’attività legislativa delle Camere. Poi non si dica che i parlamentari lavorano poco - ha aggiunto - La verità è che non vengono messi in condizione di lavorare".
Di Pietro: "Colpa del governo" Se il Parlamento non funziona, come ha denunciato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, la colpa è "del governo e della sua maggioranza".
Il presidente Idv, Antonio Di Pietro, spiega che "in Parlamento siamo chiamati soltanto ad alzare e abbassare la mano sui voti di fiducia, ovvero su decisioni prese altrove. Addirittura non a palazzo Chigi, ma a palazzo Grazioli". Poi l'ex pm aggiunge: "Ecco perché riteniamo che la democrazia sia a rischio, perchè la funzione parlamentare non esiste più".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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